Giulio Maggiore agli studenti: “Il calcio è passione e sacrificio”

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Tra le iniziative dello Spezia Calcio che vedono protagonisti bambini e ragazzi della Provincia, questa mattina è tornata quella denominata “Aquile di classe, lo Spezia torna a scuola“, che ha visto protagonista Giulio Maggiore all’Istituto Superiore “G. Capellini – N. Sauro” della Spezia per parlare sul tema dell'”Appassionarsi“.

Giulio ha parlato ai ragazzi della prima classe, e l’appuntamento si inserisce in una serie di incontri organizzati dall’Istituto spezzino tra i giovani studenti e alcune personalità dei più diversi contesti, con in comune il loro “avere una passione“, passione che in alcuni casi è diventata vero e proprio lavoro.
Atleti, poeti, inventori, o semplicemente chi, sempre per passione, ha compiuto vere e proprie imprese.

E’ la passione che detta le scelte e, nel mio caso, alla base ci deve sempre essere il divertimento“, queste le prime parole di Giulio ai ragazzi.
La scuola per me è sempre stata ai primi posti, perché il futuro bisogna curarlo e prepararlo, non sai mai quello che può riservarti e devi farti trovare pronto“.

Il centrocampista aquilotto rivive la sua carriera sin dalle giovanili, la scelta di non rimanere al Milan, la fasi finali con la Primavera e poi la Prima Squadra, il numero 25, l’esordio in B, un turbine di emozioni che rischiano di portarti fuori strada.
Il bisogno di conciliare studio e calcio, le difficoltà, l’organizzazione, i sacrifici, l’ambizione e poi la scelta di rinunciare al Mondiale Under20:

Il giudizio della gente, non tutti hanno capito, per alcuni era una scelta folle, ma è sempre stata una scelta che ritengo mia, ho seguito quello che sentivo giusto; avrei potuto recuperare la maturità andando in qualche scuola privata, ma non mi piacciono le scorciatoie e poi anche la scuola mi ha aiutato e supportato, si sono prodigati per non mettermi in difficoltà nonostante i tanti impegni calcistici, non potevo davvero vanificare tanto impegno, sarebbe stata una grande mancanza di rispetto. Alla base delle scelte che facciamo ci sono sempre gli insegnamenti della famiglia, non c’è giusto e sbagliato, solo quello in cui crediamo“.

La scuola è uno strumento fondamentale, almeno io la penso così continua Giulioti serve per avere una base forte, dopo, ma anche durante la carriera, per non precludersi nessuno sbocco. Siamo privilegiati, facciamo quello che amiamo, ma la carriera da calciatore, importante o meno, ha una data di scadenza; devi preparare soluzioni alternative, non si può vivere con quanto hai guadagnato giocando. Che si rimanga o meno nel mondo del calcio, mai abbandonare il percorso scolastico, la cultura sta alla base di tutto, ci prepara al futuro. Fare il calciatore, non è tutto rose e fiori come si può pensare, i sacrifici sono tanti, così come gli impegni: mangiare nel modo giusto, avere uno stile di vita di un certo tipo, dover rinunciare a piccoli piaceri come può essere un’uscita fino a tardi con gli amici, sono scelte. La passione è il motore di tutto, senza non si potrebbe durare“.

Appunto, la passione, quella di quel ragazzo poco più grande di loro che applaudono convinti, un ragazzo che sta facendo carriera con la testa giusta.
A chiudere la mattinata nella scuola spezzina, le domande degli studenti, curiose, impertinenti, poi le immancabili foto ricordo e gli autografi.

Redazione
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Direttore Responsabile: Enrico Lazzeri - Redattori: Giulia Lorenzini, Dennis Maggiani - Fotografo: Patrizio Moretti

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