L’editoriale – Strafalcioni da social, frustrazioni da batosta e la solita storia di Volpi

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[ot-caption title=”Tifosi al Picco – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/09/5WW4255mod.jpg”]

Pazza domenica, quella che dovrebbe ribadirti certezze ed invece ti rispedisce in un batter di ciglia ai periodi più bui del girone d’andata, senza un senso logico ma con tanta di quella imprevedibilità calcistica che ci saremmo augurati di vedere di più, anche nelle gare del sabato.

Non a caso Di Carlo aveva indicato proprio in questa gara, lo scoglio più difficile e, pur caricando i suoi all’inverosimile, ha forse ottenuto l’effetto contrario.
Quella traversa scheggiata dopo qualche secondo di gara ha forse illuso la squadra che si potesse banchettare in riva al Lario come già successo qualche settimana prima a Vicenza, ma questa volta gli dei del calcio hanno deciso diversamente ed il pomeriggio si è trasformato in incubo.

Ne è venuta fuori una di quelle partite difficili da spiegare, ma che tanto assomiglia ai precedenti capitomboli a suon di gol di Cesena o Trapani, con Di Carlo provati in una sola gara, quella di Ascoli, giunta al termine del terribile dicembre di ferro.
Fantasmi che riappaiono nella testa di molti ragazzi di questo gruppo e che evidentemente costituiscono un limite che si pensava superato, sia con gli innesti di gennaio, sia con la “cura” Di Carlo.
Evidentemente le scorie sono rimaste, complice la facilità con la quale i lariani hanno bucato per tre volte la “solida” retroguardia in maglia bianca di questo girone di ritorno (solo 10 gol presi prima di ieri).

La squadra poi ha pagato lo scarso turnover di queste ultime gare, quelle caratterizzate anche da qualche altalena di prestazioni, con Di Carlo costretto a far giocare sempre i soliti sia davanti che dietro.
Le assenze di Nenè e Postigo in particolare iniziano a farsi sentire con sempre più frequenza e se i ritmi si abbassano, si finisce per diventare una squadra più “normale” ed esposta anche a prestazioni meno convincenti.

Capitolo a parte meritano due argomenti differenti tra loro ma che caratterizzano inevitabilmente l’umore della tifoseria: il modo in cui la piazza ha “mal digerito” la sconfitta di ieri e l’ennesima voce sul Patron Volpi in tema cessione o abbandono.

Premesso che ognuno digerisce una sconfitta a modo suo, il social network ormai ci presenta una varietà di reazioni da poterci scrivere un trattato di psicologia.
Il punto è che si è oltrepassato il limite della decenza, di gran lunga, ieri pomeriggio, tanto che un iper-tecnologico come me, è arrivato a preferire i cari anni ’80, quelli del “mugugno” al bar o in piazza, quelli del faccia a faccia e delle polemiche infinite ma che il vento si portava via alla svelta.
Adesso no, gli strafalcioni restano incisi sulle pagine di internet, vengono commentati, c’è chi chiede rispetto, chi tira fuori il termine in voga in questi casi, “mercenari”, chi invece parla di calcio scommesse e chi invece chiede rispetto per i tifosi.

Per fortuna non manca chi, usando la testa, e pur rendendosi conto che la gara di ieri è di quelle da dimenticare, la riconduce a quello che poi è l’essenza dello sport: una partita di calcio.
Ma che tutto ciò non rientri nella cultura del nostro paese, ormai è un dato di fatto, quindi avanti al prossimo che chiede rispetto perché si fa i chilometri per seguire la squadra o che “pretende” il risultato a tutti i costi, anzi no, almeno l’impegno, altro termine aleatorio per antonomasia.
Come se l’impegno si potesse misurare con il termometro, come la febbre…
I 39 punti del girone di ritorno hanno alzato l’asticella d’accordo, ma qualche volta cercare di sposare il “niente è dovuto” è veramente la cosa più saggia.

Chiudo con il capitolo Gabriele Volpi, argomento cavalcato ancora una volta ad arte ieri sera, giusto dopo la sconfitta di Como, da certe fonti ormai note di informazione?!?
Quel “Lo Spezia è in vendita e Volpi sta chiudendo l’affare” ottimo per destabilizzare: ma ormai chi ci crede più?
La società ha deciso di non rispondere a tono, il Patron stesso preferisce non farlo, ma una cosa è certa, su questo argomento ormai la misura è colma.

Il dato certo è che una vittoria ci porterà a giocare i play-off, magari in campo esterno: se questo sarà il responso del campo lo dovremo accettare provando per una volta a lasciare da parte luoghi comuni o pretese di sorta.

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

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