Alla vigilia la gara con l’Ascoli la intuivi spigolosa, difficile, nervosa, così è stata ma ancora una volta invece del semplice furore agonistico, sullo svolgimento ed il risultato finale, hanno inciso anche altri fattori.
Passi il fattore provocazione, un’arma che Serse Cosmi ha studiato a tavolino per limitare i “pericoli” e magari indurre alla reazione gli avversari, da vecchio volpone in cerca di tutti gli appigli leciti e meno leciti.
Incaricato di creare scompiglio e nervosismo, tale Giovanni Pinto, terzino sinistro con alle spalle Serie D e Serie C, sole 8 presenze quest’anno, l’ultima delle quali il 21 dicembre dell’anno scorso.
L’uomo giusto al momento giusto direbbe Serse, a proposito, speriamo si sia ripreso del malore di fine gara…
Ebbene il Sig. Pinto ha praticamente il solo compito di innervosire Mora sino a farsi arrestare per molestie in luogo pubblico, davanti a più di 5mila testimoni, invece agisce impunito per 90′, sbarazzandosi del fastidioso avversario dopo soli 41.
Inoltre il caso vuole che sia complice della distorsione che Filippo De Col si procura proprio per anticiparlo e, visto che non si vuole proprio far mancare nulla, è il marcatore di Marilungo sul gol spezzino ed effettua il cross in occasione del pareggio.
Insomma, prima di tornare in panchina forse sino a fine campionato, riesce a combinarne quante non mai, guadagnandosi la palma di mvp del match ad honorem.
Tutto questo con la collaborazione dell’arbitro Piscopo e del suo collaboratore sotto la tribuna, grandi protagonisti di un primo tempo agghiacciante, come direbbe un noto tecnico in gita il Inghilterra.
Una direzione di gara che sembrava favorire lo Spezia, con il fischietto usato il minimo indispensabile, ma che, proprio per questo, ha finito per penalizzarlo.
Fatto sta che ad ogni calcio piazzato o angolo, nell’area marchigiana si creavano veri e proprio scontri all’arma bianca, che avrebbero dato materiale per un quarto d’ora buono al VAR.
Protagonisti principali, neanche a dirlo, Pinto e Mora, ignorati però da arbitro e collaboratore, svegliatosi improvvisamente solo per ravvisare la gomitata “tanto sperata da Serse“, che costa allo spezzino tre turni di stop.
E qui si apre un’altra parentesi, perché il collaboratore, vede una gomitata al collo, da quaranta metri, occhio di lince proprio, visto che la gomitata non è altro che il gesto di divincolarsi di Mora, e va a colpire il petto di Pinto.
Danno e beffa via, come nella migliore tradizione degli ultimi anni, rispettata, ancora, anche da Piscopo, già protagonista in negativo nel match di Cremona, con rigore non concesso e gol annullato ingiustamente.
Intanto la gara prosegue, si sfiora la rissa quando lo sportivissimo Addae non restituisce la palla allo Spezia e Granoche si becca il giallo dalla panchina, mentre al gol degli ospiti il caro Serse arriva sino a centrocampo, senza colpo ferire, pesi e misure presi a caso qua e là Sig. Piscopo.
Il finale non è certo soft, anche all’uscita della squadre, nonostante questo, i referti e quindi le squalifiche, riguarderanno solo il Segretario spezzino Palmieri e Luca Mora.
Detto questo, non ci rimane che constatare anche in questa stagione, un’escalation di direzioni arbitrali alquanto discutibili e spesso a senso unico, tanto che il tifoso spezzino si chiede quando finirà questo andazzo.
Quando si potrà finalmente dire che gli episodi a favore e quelli a sfavore si compensano?
Si narra che chi piange non vinca mai nulla, ma in riva al Golfo non si sta vincendo nulla anche facendo finta che il tutto rientri nella normalità…
