L’Analisi – Tra errori e rodaggio, una sconfitta da evitare..

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Da questa settimana diamo l’avvio ad una nuova rubrica che andrà ad analizzare la gara degli aquilotti sia dal punto di vista tecnico – tattico.
Partiamo da Pordenone: seconda trasferta del campionato per gli aquilotti, seconda sconfitta consecutiva dopo l’uno a due interno con il Crotone.

Due sconfitte diverse, ma unite da un unico comune denominatore, la scarsa vena realizzativa sotto porta, dopo che invece nella prima uscita in Veneto le reti erano arrivate con relativa facilità.
Che cosa è cambiato quindi da Cittadella in poi?
Cosa ha comportato l’involuzione?
La risposta a questi due quesiti è per il momento scontata: le prime gare di campionato contengono tutto ed il contrario di tutto, sia a livello di gioco che di risultati.

Per questo che voler per forza associare ciò che è avvenuto in campo a quello che è stato il mercato, almeno al momento è solo una forzatura.
Ma andiamo per gradi e ripercorriamo il match della “Dacia Arena“, dove mister Italiano cambia tre pedine rispetto all’ultima gara con il Crotone.
Scuffet prende il posto di Krapikas tra i pali, Bastoni quello di Ramos a sinistra, mentre Maggiore a centrocampo per Bartolomei.

L’assetto non cambia, anche l’idea di gioco in avvio è la solita, quella di andare se possibile ad aggredire gli avversari nella loro metà campo, con difesa alta e ricorso con frequenza al fuorigioco.
E’ proprio questo tipo di atteggiamento che permette ai bianchi di tenere il controllo della partita senza concedere occasioni al Pordenone.
Di contro è mancata lucidità in quelle che sono state le occasioni che la difesa di casa ha concesso: sulla prima Federico Ricci è stato troppo precipitoso andando al tiro, sulla seconda Capradossi spara sul portiere in uscita.

Questa una delle chiavi del match, giocato tutto sommato a ritmi bassi e contro una squadra ben organizzata.
Andare in vantaggio in una di queste situazioni avrebbe permesso una gestione diversa della gara.
Invece tutto si è complicato con il gol subito ad inizio ripresa, su calcio piazzato.

A quel punto è subentrata frenesia e si sono perse alcune certezze che nel primo tempo avevano consentito di rendere innocui gli avversari.
Giusto sottolineare come siano solamente un paio comunque i contropiedi su cui lo Spezia rischia qualcosa, mentre l’accoppiata spezzina Bastoni Maggiore confeziona il terzo gol mangiato della giornata.

Italiano fa esordire Ragusa, togliendo Galabinov, troppo indietro con una condizione fisica che gli consenta di essere incisivo.
Gyasi va al centro dell’attacco, mentre l’ex Verona si va a sistemare sulla fascia sinistra, ma prova raramente a saltare l’uomo, vista anche la lunga assenza da gare ufficiali.
Esce anche Mora, vittima di un risentimento muscolare, ancora in via di accertamento, al suo posto prova ad incidere Bartolomei.
L’ultimo cambio vede l’ingresso di Buffonge che va a posizionarsi mezzala destra al posto di Giulio Maggiore.

Proprio la prestazione dell’ex Manchester da vivacità ad una zona centrale del campo nella quale un po’ tutti paiono un po’ indietro di condizione.
Dopo qualche spunto positivo nei primi 45 minuti, nella ripresa trova pochi varchi anche Federico Ricci, quasi sempre chiuso da un Pordenone che a lungo andare difende con tutti gli effettivi lasciando pochi varchi sulle fasce laterali.
Subentra anche la stanchezza e le idee, già appannate dopo la rete subita, si spengono quasi del tutto.

Ne esce una sconfitta del tutto evitabile, specie per le palle gol sprecate, ma è soprattutto la frenesia sotto porta della squadra e le difficoltà a sfruttare le situazioni positive che ha lasciato le maggiori perplessità.
Resta il fatto che i bianchi continuano a mantenere il possesso palla più degli avversari, inoltre hanno concesso un solo tiro nello specchio, anche se decisivo, ad una squadra che era riuscita a segnare ben 5 reti nelle precedenti due gare.
Questi i dati positivi, di negativo come detto, quella mancanza di cinismo assolutamente non attribuibile solo alla scarsa vena di Galabinov, ma anche ad una mancanza di freddezza che può si essere casuale, ma che forse testimonia anche un po’ di insicurezza che si è portata dietro la sconfitta con il Crotone.

Nessun dramma, e ci mancherebbe, blasonate antagoniste non stanno facendo meglio nonostante gli investimenti, ma adesso è necessario metterci anche quel qualcosa in più a livello caratteriale che il Pordenone neopromosso ha fatto vedere ed i bianchi un po’ meno.
Fa tutto parte anche della crescita di condizione della squadra, condita dal recupero alla forma migliore di Bidaoui, Galabinov e Ragusa, nonché del graduale inserimento di elementi sui quali Angelozzi ha investito come Delano e Ferrer, oltre allo stesso Buffonge.

Non è che ci sia molto da inventare, la vittoria di Cittadella sembrava aver già messo in chiaro tanti buoni aspetti, le altre due gare hanno riportato invece a galla una serie di dubbi, ora è arrivato il momento di iniziare a fugarli

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

3 Commenti

  1. Caro Angelozzi hai toppato clamorosamente dando fiducia ad un giocatore che si continua a dire che non e’ in condizione ma la verità è che di gol nella sua carriera ne ha sempre fatti pochi , mai un movimento ad attaccare la porta eppure di cross dalle fasce ne arrivano a decine ogni partita ….. e poi non aver preso un sostituto o un giocatore diverso già da giugno e’ stato un clamoroso errore; per non parlare del caso DeCol il miglior terzino che avevamo in casa pagato anni fa 600 mila euro e lasciato andar via a zero lire per dare fiducia a Vignali che dipende come un giocatore da serie A ….. personalmente e quasi tutto lo stadio ci sentiamo presi in giro da queste affermazioni ….ripagavo grande fiducia nel Direttore ma con queste due prese di posizione mi e ci ha profondamente deluso . Sarebbe bello essere smentiti ma purtroppo non sarà così ….

  2. Non sono stati corretti i vizi e gli errori dello scorso campionato, serviva un terzino destro in grado di fare sia la fase difensiva e offensiva praticamente un top nel ruolo non si può pensare di difendere solo con due centrali, quelle più scarse ma davanti in classifica sono umili raddoppiano e triplicano pure le marcature e portano a casa risultati vedi Pisa ieri sera,
    siamo belli da vedersi ma il calcio è pure agonismo, corsa senza palla, contatto fisico, basta un minimo errore e andiamo sotto, allora non sono 15 minuti, sono due, uno o un secondo è proprio la qualità che manca i gol li prendiamo da fessi, vedi secondo col Crotone dove non si può difendere sempre rinculando e portare la punta in area che tira o che crossa sempre, allora prendete uno che lo ferma prima, sono a decine i casi anche nello scorso campionato, decine di gol presi così, non
    vi andava bene De Col allora se ne prende uno più capace, quello attuale piace solo ad Angelozzi e non costa.
    Una punta di categoria, andavano bene anche una delle terze e quarte punte di quelle che vogliono salire.
    Noii sempre li aspettando godot da un anno e niente succede.
    Con tre occasioni davanti al portiere come a Pordenone non si può perdere 1-0.
    Praticamente si gioca un calcio alla camomilla sia dietro che avanti, più cattiveria e si risolve tutto.
    il DG deve prenderne atto ed accettare il campo, non è un pregio come lui sostiene di essere un terrone con la testa dura, le conseguenze hanno la testa più dura e se la rompe lui.

  3. Come minimo direi che per fare discorsi “strutturali”, si debba aspettare almeno la fine del girone d’andata.
    Farlo prima è da presuntuosi.
    Poi questa mania tutta spezzina di vedere tutto sbagliato sempre, è difficile anche da commentare…

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