Il Pagellone di una stagione – 3 L’attacco aquilotto, un freno a mano tirato

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[ot-caption title=”Granoche e PiccoloFoto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/04/Piccolo-Granoche.jpg”]

PIU –  5,5   Era partito bene, un mese su standard di buona qualità per un nazionale Under 21 che pareva fare della concretezza un’arma importante, negli ultimi venti metri. Poi un altro mese con buon minutaggio, ma senza lasciare il segno, senza dare continuità alle buone prestazioni iniziali. Un infortunio lo toglie dalla mischia in pieno inverno e da allora è stato come non averlo. Un vero peccato. Il giocatore c’è, ci sta che farà benissimo già dal prossimo anno, ovunque sarà.

BAEZ – 4,5  Non ne azzecca una, Jaime. E’ arrivato in riva al golfo come terza scelta del mercato, nel ruolo di esterno offensivo. Di Carlo credeva e crede ancora nelle sue qualità, le occasioni per mettersi in mostra le ha avute lungo tutto l’arco della stagione, ma non le ha mai sfruttate. Mai. E’ veloce, è tecnico, ma non è ancora giocatore completo, in grado di dare un contributo significativo ad una squadra con ambizioni importanti. Senz’altro uno degli errori dello scorso mercato estivo, col senno del poi.

OKEREKE – 5  E’ partito a razzo, con quella partita di Coppa a Udine che ha illuso un po’ tutti. Poteva essere il suo manifesto programmatico, è rimasto uno spartito dolcissimo, ma isolato, suonato in una notte di pura magia. Di Carlo punta su di lui i primi mesi di campionato, anche se in un ruolo per lui non del tutto idoneo, quello di esterno offensivo, lui che è una punta centrale naturale, più precisamente una seconda punta. Negli spazi stretti va in difficoltà, ed al “Picco” di spazi non ce ne sono. Resta il potenziale enorme, pensando soprattutto ad un certo tipo di partite in trasferta; peccato sia stato provato poco in quel contesto. Deve crescere, più mentalmente che tatticamente, e ritrovare fiducia.

NENE’ –  5,5  Riconfermato quasi a furor di popolo e dietro precisa volontà del tecnico aquilotto, dopo il brillante girone di ritorno dello scorso campionato. Pareva dovesse contendere il posto da titolare a Iemmello, c’è chi li vedeva perfettamente insieme, alla fine si riparte da lui, ma fatica a carburare e a mettere palle in rete. Acciacchi fisici vari, squalifiche varie, incomprensioni e rotture con una parte della società, per lui l’inverno diventa un incubo, lasciato ai margini dopo l’esplosione di Granoche e recuperato solo in extremis. Troppo in extremis, per lasciare un segno. Va in gol a Benevento, un gol forse casuale, forse no. Si chiude qui la sua carriera in maglia bianca, il bilancio chiude in negativo, pensando alle aspettative per un giocatore come lui che in serie B avrebbe potuto, e dovuto, fare la differenza.

GIANNETTI – 5,5  E’ andata male, fin dalle ore che hanno preceduto la sua partenza dall’isola sarda. Un infortunio che pareva di poco conto, una comunicazione del fatto non ottimale ed una ripresa a singhiozzo, si rivede in campo tardi, ed ovviamente può incidere poco. Doveva essere il vero rinforzo del mercato di gennaio in zona gol, non è stato possibile lavorare in questo senso.

PICCOLO – 6  Parente lontano del Piccolo che arrivò nel mercato di gennaio del campionato scorso. Lotta con un fastidio muscolare che a inizio anno gli tarpa le ali, di conseguenza fatica a trovare una buona condizione fisica. Anche quando cresce, mostra troppi alti e bassi, vive di strappi, strappi che però, spesso, non si rivelano decisivi. In zona gol dimostra poca brillantezza, anche per una sua generosità di fondo. Allo Spezia, però, occorrono anche esterni e mezze punte in grado di segnare ed il bilancio, in questo senso, è nullo. Anche lui avrebbe dovuto fare la differenza, non ci è riuscito.

FABBRINI – 6,5  Mezzo voto in più rispetto a Piccolo per quello che ha fatto vedere, pur con discontinuità, in certi frangenti di gara. Giocatore dalla tecnica sopraffina, paga probabilmente la differenza nel lavoro settimanale tra l‘Inghilterra e l’Italia, oltre ad una sua fragilità fisica naturale. Anche lui non trova la via del gol e fatica a mettere i compagni davanti alla porta, ma regala scossoni, fiammate, giocate di grande qualità. Non trova concretezza e giocate decisive, sarebbe stato da 8.

MASTINU –  7  Considerando da dove è arrivato, dalla serie D, si può dire che è stato un acquisto azzeccato, una scommessa riuscita. Un doppio salto per lui non semplice, ed infatti ci mette un po’ a familiarizzare col campionato, a sbaragliarsi di un po’ di naturale timidezza. Quando chiamato in causa risponde sempre “presente”, ed è un crescendo di prestazioni e di fiducia, in un finale in cui il suo mancino suona e canta calcio pregevole, giocando anche in zone di campo a lui sconosciute. Chiedergli gol importanti sarebbe stato troppo, eppure ci va vicino, soprattutto offre ottimi argomenti ai compagni per segnare. Merita la riconferma, e se crescerà ancora in convinzione non potrà che fare ancora bene, ancora meglio.

GRANOCHE – 8  Suona il campanello della sede all’ultima ora disponibile del mercato estivo, entrando quasi in punta di piedi. Eppure lui è il diablo riconosciuto, uno che in serie B segna come pochi, anche se la carta d’identità indica un’età non più in fiore. Ma chissenefrega, in cadetteria certi dati contano relativamente. I primi mesi è fuori uso, deve inventarsi una condizione atletica accettabile dopo aver saltato tutta la fase di preparazione. In inverno si carica tutto il peso del centro attacco sulle spalle con personalità e classe, ed i gol arrivano, e sarebbero potuti essere di più e ancor più pesanti, se certe sviste non gli avessero tolto quanto aveva guadagnato per sé e per tutta la squadra. Il “Picco” si innamora facilmente di lui, delle sue qualità tecniche e caratteriali. E’ un amore naturale, non difficile da immaginare. Finisce in calando, ma dopo mesi ruspanti in cui è stato l’unico a mettere palla in buca. Se si ripartirà da lui, si andrà sul sicuro. Dategli una preparazione estiva, fatelo partire dal “Via” con gli altri attaccanti della categoria. Poi ne riparliamo..

L’attacco, il vero neo di questa squadra. In pochi meritano una riconferma ed un plauso, tra errori in sede di mercato ed in sede di gestione di alcune situazioni particolari. Ogni nostro problema, fin dall’autunno, è dipeso da un reparto talentuoso ma sterile nel suo complesso. Tra scommesse non vinte e riparazioni non riuscite, un monito per la nuova campagna acquisti. Si dovrà andare sul sicuro, si dovrà investire, si dovrà andare su gente affamata che familiarizza col gol sia in categoria che in Lega Pro. E si proponga una sorta di rinnovo a Granoche. La merita più di tutti…

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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