Il PAGELLONE di Spezia-Cremonese – Più forti di tutto, singoli al top, e poi c’è l’uomo in più..

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SCUFFET – 6,5 Anche questa è partita apparentemente tranquilla per lui. Bravo nel primo tempo a non farsi sorprendere da una deviazione di Terzi da pochi passi. Non può nulla sui gol, è attento in qualunque circostanza in tema di uscite.

FERRER – 7 Non è una notizia, ormai, la sua crescita costante. Macina chilometri con quella beata spensieratezza dei vent’anni, con furore sia che si tratti di difendere, sia che si tratti di accompagnare l’azione offensiva. Poi ha anche qualità tecniche per fraseggiare nello stretto o imbucare palloni velenosi in area, per “entrare” dentro al campo e cercare il dialogo coi compagni. Da un suo cross pennellato, Acampora alza troppo la mira davanti alla porta, una palla coi contagiri. Tecnica e fisicità, un terzino completo, potente e diligente.

TERZI – 7 A tratti è ricomparso il “vecchio” Terzi, quello puntuale anche negli anticipi, quello difficilmente superabile con una buona diga davanti a sé. Con Capradossi l’intesa è naturale, ci mette anima, esperienza e voce, finisce stremato ma con tanta voglia di portarla in porto, lui che con questa maglia ne ha viste tante, in questi anni, di beffe..

CAPRADOSSI – 7,5 Insuperabile, inscalfibile, sempre pulito sulla palla, che si tratti di anticipi o duelli uno contro uno faccia a faccia con l’attaccante di turno. Nel primo tempo va anche vicino al gol di testa, ma anzi che inzuccare palla con la fronte cerca di spizzicarla vanificando una buonissima occasione a pochi passi dalla porta. Però che dire, non perde un duello, non molla un millimetro, in ogni situazione di pericolo mette tranquillità a compagni e pubblico. La ciliegina sulla sua prestazione è data da quell’intervento in acrobazia con la quale respinge l’ultimo tentativo ospite all’ultimo secondo di gioco. Monumentale Elio.

MARCHIZZA – 7 Non fa cose sfavillanti, ma è sempre preciso, puntuale, ordinato e pure velenoso quando si tratta di affacciarsi nella trequarti avversaria puntando il fondo o l’area di rigore. Un paio di cross profumano di appuntamenti perfetti, su uno di questi Federico Ricci sfiora il gol nel primo tempo. Anche lui, imprescindibile.

RICCI M. – 7,5 Metronomo, diga, goniometro. Paletta, spada e fioretto. Da destra a sinistra e da sinistra a destra con tempi presso che perfetti, di prima o a due tocchi. Una meraviglia. Vigile nel traffico, un leone quando si tratta di metterla in caciara in quel concitato finale. Altra grande prova, la sua.

MAGGIORE – 8 Ci siamo, Giulio. Hai deciso di prenderti il “Picco” in mano, ci sei riuscito, con qualità estrema e, a differenza di altre volte, anche grande concretezza. Come Matteo Ricci, tanta qualità e tanta generosità. Nel primo tempo suona lui la prima campanella con un pertugio che taglia a fette la difesa ospite, ma il tiro è alto. Gesto tecnico da applausi. Nella ripresa si mette in proprio quando decide di cercare la porta con un bolide da fuori sul quale Ravaglia si supera, deviando quel tanto che basta la palla all’incrocio dei pali. Non demorde, e trova un gol meritatissimo, non semplice, dopo una bella iniziativa di Nzola, al termine di un’azione che l’ha visto fraseggiare con grande qualità negli ultimi 25 metri avversari. Un gol da una respinta di Ravaglia, un gol rabbioso. Nel finale, seppur stremato, produce una quantità industriale di legna, contrasta con veemenza, recupera palloni preziosi. Questi tre punti portano anche la sua firma, il salto di qualità è sotto gli occhi di tutti.

ACAMPORA – 7 Italiano lo lancia dal primo minuto dopo che nell’ultimo mese è sempre entrato col giusto piglio in campo dalla panchina. Il napoletano naturalizzato spezzino lo ripaga con un primo tempo sontuoso a livello di ritmo e personalità, la sua forza fisica è al servizio di una mediana dai piedi buoni. Bravo nello stretto, a volte un pò sciupone negli ultimi metri, da un suo uno-due con Bidaoui nasce la traversa di Nzola nel primo tempo. Nella ripresa non riesce a tener basso un cross al bacio di Ferrer sul quale spara alto di poco, ma è al punto giusto al momento giusto, secondo il dettame cucito addosso da mister Italiano alle mezzali. Lascia il campo tra gli applausi dopo l’ora di gioco.

RICCI F. – 7 Sfiora di testa il gol del vantaggio su servizio di Marchizza, poi un suo tiro a giro sul secondo palo sfiora l’incrocio dei pali per quello che sarebbe stato un euro-gol. Nei primi 20 minuti è positivamente tarantolato, a tratti imprendibile, peccato la misura talvolta sbagliata dell’ultimo passaggio, dell’ultima imbucata. Perde forse con troppa sufficienza il contrasto dal quale nasce il gol del pareggio degli uomini di Rastelli. Non perde però mai né bussola né qualità, entra nell’azione del pareggio aquilotto, è una spina costante nel fianco della retroguardia avversaria.

BIDAOUI – 6,5 Non è certo la sua miglior prestazione in maglia bianca, poco brillante dopo questo periodo fermo ai box. Il passo è comunque sempre quello in grado di far male negli uno contro uno, da una sua iniziativa nasce un fallo di mano netto in area ospite. Davanti alla porta è un pò agnellino e “sporco”, ma questo lo sappiamo. Esce dopo l’ora di gioco, ma mette minuti preziosi nelle gambe in vista della miglior condizione possibile.

NZOLA – 8 Una forza della natura, l’attaccante che mancava. Primi minuti nei quali è una sorta di regista avanzato per la qualità e la puntualità con le quali smista palloni sulle fasce e appoggia sempre in zona sicura. Non perde posizione, difende bene palla, la sua partita è un crescendo di qualità e rapidità. A tu per tu con Ravaglia scaglia sulla traversa un bel piatto indirizzato, peccato per la misura leggermente oltre il giro giusto, ma questo è il primo segnale dell’inferno che sta per scatenare. Nella ripresa piomba come un macigno sul match, portandolo con forza e caparbietà dalla parte degli aquilotti: prima buca la difesa con un controllo a seguire che spezza in due i centrali avversari, Ravaglia gli esce alla disperata sui piedi e la palla termina a Maggiore, che insacca. In un paio di situazioni rovescia il fronte con azioni personali e con uno-due preziosi che mandano i compagni al tiro, quindi, da angolo, incorna con caparbietà nell’angolino, dopo l’ennesimo duello fisico vinto. E’ stremato, nel finale, ma palla a lui equivale a palla in banca, davvero difficile strappargliela di dosso. Un grande acquisto il suo, un attaccante completo, anche quando si tratta di allargare sulla destra il fronte della sua azione negli ultimi 20′.

GALABINOV – 7 Quasi irriconoscibile per piglio, abnegazione e determinazione. Perché poi, le sue qualità fisiche e tecniche non si discutono. L’aria che tira in questo Spezia fa bene anche a lui. Trova la porta dopo poco dal suo ingresso in campo, Ravaglia non si fa sorprendere, quindi recupera con forza palla a centrocampo, punta l’area di rigore e fa partire il tiro, respinto dall’estremo ospite, sul quale si avventa Di Gaudio per il gol del vantaggio. L’intesa con Nzola e coi compagni fa ben sperare, ma è la sua verve che colpisce positivamente tutti.

DI GAUDIO – 7 Gli bastano pochi secondi per fare il suo esordio al “Picco” in maglia bianca e gonfiare la rete per quello che è un suo classico gol di rapina, rivestito di estrema concretezza. Lui lo conosciamo, è prezioso anche per questo. Sfiora il raddoppio con un diagonale a botta sicura respinto alla disperata dalla difesa avversaria. Corre, lotta, sembra qui da una vita per il modo col quale stringe i denti su ogni palla.

BARTOLOMEI – 6 Apporta freschezza al centrocampo aquilotto.

Mister ITALIANO – 8,5 Annichilisce anche Rastelli. La sua squadra spadroneggia per mezzora, un calcio fatto di qualità, ritmi altissimi e ardore agonistico. Le aquile costruiscono tanto, senza riuscire a trovare la via del gol. Difetti di mira, bravura di Ravaglia, un po’ di mala sorte. I suoi ragazzi vanno oltre un vantaggio ospite che sa di beffa e che potrebbe ammazzare un toro dopo quella mezzora di furore atletico, vanno oltre gli errori di un arbitro e di guardalinee che, come spesso successo in passato, paiono recitare un copione fatto apposta per mettere bastoni tra le ruote, dentro certe partite e in certi momenti della stagione. Un merito indelebile, quello di mister Italiano, un condottiero entrato sempre più in sintonia con un gruppo di ragazzi che lo seguono ciecamente, in sintonia con una tifoseria che, finalmente, non fa troppa fatica a riconoscersi nella sua garra. Una tifoseria che finalmente si lascia trascinare. Lo Spezia agguanta il secondo posto in classifica, gli ultimi due mesi hanno impresso un’accelerazione mai vista da queste parti nella nostra storia recente in serie B. Lasciateli correre, come abbiamo ripetuto in settimana, lasciateli liberi di stupire e di sbagliare. Il delitto sarebbe abbassare ora la tensione. La certezza è che Italiano farà di tutto per abbaiare con i toni giusti, per tenere svegli i sogni di tutti. La palma di migliore, anche oggi, va a lui. Uomo in più.

Arbitro SACCHI – 4,5 Gestione scellerata dei cartellini gialli per tutto il primo tempo, permette la qualunque cosa agli ospiti in ogni zona di campo. Non concede un rigore evidente per fallo di mano visto da ogni angolo del “Picco” ad occhio nudo, il gol della Cremonese è viziato da fuorigioco, insomma, il solito copione avverso quando si tratta di partite estremamente importanti tra le mura amiche. Qualcosa che lascia sconcertati per puntualità. Lo Spezia, nonostante la vittoria, dovrebbe far suonare un campanello d’allarme prima che altre situazioni del genere possano mettere tutto a repentaglio. Da queste parti non si chiedono arbitri casalinghi in determinati appuntamenti. No, sarebbe troppa grazia e non sarebbe giusto, anche se le annate buone passano pure da certi episodi. Si chiede rispetto, si chiede il minimo, si chiede quello che spetta.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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