Il PAGELLONE di Spezia-Ascoli – Un vento impetuoso soffia alle spalle dell’aquila

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SCUFFET – 6,5 Sicuro su due prese basse a non alto coefficiente di difficoltà, ma conta la concentrazione. Incolpevole sul gol di Morosini, il colpo di testa è potente e angolato. Nella ripresa è pressapoco uno spettatore non pagante, ma è degna di nota un’uscita da gatto su un cross teso, basso, che poteva diventare molto pericoloso.

FERRER – 7 L’unica macchia di giornata, che poteva costare cara, è su quel grosso nel quale si fa scavalcare per il colpo di testa di Morosini che vale il vantaggio ascolano. Il suo merito è quello di non rimuginare, non perdere fiducia, e continuare il suo calcio fatto di fisicità, gamba e brillantezza tecnica sul lungo periodo. Entra nell’azione del primo gol, ma diciamo che entra nell’80% delle azioni offensive aquilotte. Che gamba..

ERLIC – 7 Rientro dal primo minuto per il gigante croato, inizio di match un po’ cosi cosi, qualche imprecisione di troppo in disimpegni apparentemente agevoli. Cresce col passare del tempo, fa a sportellate con Scamacca e Trotta, non due attaccanti qualsiasi. Le prende quasi tutte lui.

CAPRADOSSI – 7,5 Impeccabile, a tratti imperante, lucido, sicuro. Fa valere fisico e rapidità come non ci fosse una via di mezzo. Vive uno stato di grazia figlio di un salto di qualità evidente. Un pieno di fiducia per tutti, una polizza sulla vita per Scuffet.

MARCHIZZA – 7 Dio benedica quel sinistro che anche in situazioni complesse gli permette di allontanare il pericolo rilanciando con profitto l’azione spesso sui piedi dei compagni, sulla verticale. Sempre più padrone del ruolo, nella ripresa esplode il contachilometri del suo motore.

RICCI M. – 7,5 Anche nei momenti più difficili, durante la prima frazione di gioco, emerge per lucidità e visione di gioco. Rende fluida ogni palla sporca, cuce i reparti, brilla anche in interdizione. E’ qui, sotto questo aspetto, che ha compiuto un salto deciso rispetto allo scorso anno. La palla canta, tra i suoi piedi, cosi trova una fila piena zeppa di compagni che vogliono affidarla a lui. Un lob che manda in porta Federico è da applausi, ad inizio ripresa, quindi avvia l’azione del secondo gol capendo che sulla mancina ascolana si poteva fare molto male. Colpisce una traversa con un collo interno da manuale, cambi di gioco di prima intenzione degni d’una serie A inoltrata. Ennesima prestazione al top.

BARTOLOMEI – 8 Voto giustificato dai tre assist coi quali manda in gol i compagni. Il primo, soprattutto, è un lob magnifico per la testa di Mastinu. Nel contorno c’è molto di lui, pur faticando nei primi 45 minuti in cui risulta un po’ avulso dal gioco. Ma se poi sfodera un secondo tempo del genere..

MORA – 6 Il più in ombra di giornata, anche se, a differenza degli altri, ha l’handicap di essere giudicato essenzialmente per quei primi 45′ di gioco. Esce infatti al 51′, ammonito e non brillantissimo.

RICCI F. – 6,5 Mezzo voto in più per lo spirito di sacrificio che lo porta costantemente in pressione sugli avversari, in un lavoro prezioso a sostegno di Ferrer e della mediana. Scalpita, è intraprendente, nello stretto ha pochi rivali, ma al momento di concludere, oggi, non trova mai lo specchio. Non incide, ma lotta, si fa trovare, ci prova. Da lui ci si attende, però, tanto di più in zona gol.

BIDAOUI – 6,5 Non brilla come in passato, Stellone gli cuce addosso una mezza gabbia che gli toglie profondità e spazio di manovra. In un paio di circostanze, nel primo tempo, potrebbe fare di più e meglio in area di rigore ascolana, sciupa sul più bello come spesso gli capitava anche nelle giornate migliori. Alla stregua di Federico Ricci, però, non fa mai mancare sostegno e sacrificio. Anche per lui, dunque, quel mezzo voto in più che lo spirito di gruppo regala al singolo.

GYASI – 8 Immenso. Immarcabile quando torna nel suo ruolo ad inizio ripresa, lui e Nzola fanno cambiare marcia a tutto l’impianto. La defezione dell’ultimo minuto di Galabinov e le non ottimali condizioni di Nzola lo ri-catapultano improvvisamente in quel ruolo di centravanti che certo non gli calza a pennello. Ciò nonostante anche nel primo tempo non fa mancare il suo apporto quando può dialogare coi compagni nello stretto. Sulle palle alte, però, non riesce a fare la voce grossa e cosi lo Spezia perde un opzione importante per aprire varchi nella difesa ospite. Nella ripresa, come dicevamo, ritrova il suo ruolo e tutta la sua efficacia. Trova di testa il gol del sorpasso, attaccando sapientemente l’area di rigore su un cross teso di Bartolomei. Dopo di che lo trovi dappertutto, compreso in quelle magnifiche chiusure difensive. Cosa chiedergli di più. Totale.

MASTINU – 7 Entra bene in partita Beppe, in un momento di svolta del match tutto da decifrare. Il possesso palla trae giovamento col suo ingresso in campo, ha poi il grosso merito di tagliare l’area come un coltello nel burro al momento di unirsi a nozze con quel lob di Bartolomei, per il il gol che dà inizio alla rimonta. Un gol di testa (è una notizia!) che fa saltare in aria il “Picco” e la partita.

NZOLA – 7,5 Il suo ingresso in campo sposta il vento e scombussola il sistema difensivo ospite. A differenza di Gyasi ribalta gli avversari, si fa dare palla addosso con maggiore naturalezza, si vede che gioca sciolto e convinto. Fa reparto. Porta a spasso gli avversari carezzando il pallone nonostante leve da carro armato. E poi chiude il match dettando l’assist a Bartolomei con un movimento ad allargarsi perfetto, in area, quando di mancino insacca a giro sul palo lontano. Promette altre scintille. Beniamino.

VIGNALI – S.V.

Mister ITALIANO – 8 Si presenta al match contro l’Ascoli sapendo di dover avere a che fare con le fatiche dei due impegni precedenti contro Perugia e Cremonese. Tre partite in pochi giorni, a questi livelli e contro questi avversari, non sono una passeggiata. Nel primo tempo Stellone gli sbatte addosso un Ascoli ben disposto in campo, in feroce guardia delle corsie laterali. La scelta di Gyasi sa di usato sicuro per quel ruolo, anche se manca terribilmente, in quella prima frazione di gioco, lo sbocco verticale sulla punta. La sua squadra non merita però di uscire sotto di un gol all’intervallo, paga oltre misura qualche errore di mira di troppo. Nella ripresa, dopo l’espulsione di Troiano, i suoi ragazzi sono autori di una gestione dell’uomo in più degna del manuale del calcio. Giro palla a due tocchi, massima ampiezza possibile, sfiancamento degli avversari, imbucate delle mezzali con le giuste e dovute forzature, senza frenesie. Tre gol vanno fatti, in superiorità numerica, e non sempre è scontato. Anzi. Quinta vittoria consecutiva, una ripresa da incorniciare proprio per la gestione suddetta, per la voglia di afferrare con le unghie questi tre punti divenuti improvvisamente tutt’altro che agevoli. Numeri mai fatti registrare in precedenza da nessun altro allenatore aquilotto, un secondo posto incredibile, pensando a quei primi due mesi nei quali tutto girava storto. La gradinata gli dedica un coro, lui ricambia, non sembra per niente provato da tutti quei chilometri percorsi in panchina. Adrenalina pura, da oggi più che mai si sogna in grande. Harry Potter.

Arbitro BARONI – 6 Permette il gioco anche eccessivamente ostruzionistico dell’Ascoli nel primo tempo, forse manca qualche giallo, ma soprattutto il secondo a Troiano che getta via la palla dopo il fischio dell’arbitro. Espulsione rimandata di una ventina di minuti, ma sacrosanta, per il centrocampista ex Entella.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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