Il PAGELLONE di Perugia-Spezia – Liberi di stupire, è il trionfo di mister Italiano

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SCUFFET – 6,5 Sporca per la prima volta i guantoni dopo 50′, con una presa agevole sul primo palo. Si accomoda poi su un tiro sporcato di Iemmello. Gioca tanto, e bene, coi piedi. E’ incredibile pensare a quanti momenti di relativo relax trascorra negli ultimi mesi, nei 90′ di gioco.

FERRER – 7 Un salvataggio provvidenziale su Iemmello nella ripresa gli vale mezzo voto in più, per il resto si conferma solido in fase difensiva e prodigo di chilometri quando si tratta di coprire tutta la fascia per accompagnare l’azione offensiva. Fa bene le cose semplici, fa l’osso duro negli uno contro uno. Esponenziale anche la sua crescita.

TERZI – 7 Ritrova una maglia da titolare, con relativa fascia di capitano, nel momento più rognoso, ossia di fronte a due assoluti big della categoria, Iemmello e Melchiorri. Italiano punta sulla sua esperienza, sulla sua voglia di rivalsa dopo quella beffa subita al 90′ all’andata. Lui risponde presente francabollandosi al capocannoniere del torneo, concedendogli poco, solo qualche posizione in area e nulla più. Se tutti spingevano per il suo rinnovo, il motivo era ed è evidente.

CAPRADOSSI – 7,5 Partita di grande attenzione su Melchiorri e su Iemmello, il suo periodo positivo dura da mesi, anche oggi mura una grande quantità di palloni, coi tempi giusti e con intelligenza, buttando via la palla solo per lo stretto necessario. Sporca un tiro di Iemmello che vale quasi un gol. Personalità, letture difensive da grande difensore, è lanciato verso grandi platee e tutti attorno a lui ne traggono beneficio.

MARCHIZZA – 7 Ci sta che questo possa davvero rivelarsi il suo nuovo ruolo. Perfetto, anche quando prende un giallo per fallo tattico con la sagacia di un trentenne. Ma lui è un ventenne. Spalla sicura di Gyasi, limita le sue discese ma dietro è roccia pura, perfetta l’intesa con Capradossi, si coprono a vicenda, l’orchestra difensiva suona divinamente.

RICCI M. – 7,5 Detta i tempi, prende in mano il centrocampo fin dall’inizio e non sente ragione di mollare la presa sulla partita. Recupera tanti palloni, sta crescendo la sua diga davanti alla difesa, e poi come di consueto si diverte ed è efficacissimo in fase di possesso. Non gli prendi palla neanche con una retina dal bastone lungo. Sblocca il risultato trasformando con freddezza il calcio di rigore procurato da Ragusa, un gol dell’ex importantissimo per indirizzare il match.

BARTOLOMEI – 8 Primo tempo nel quale macina chilometri con brillantezza, facendo sempre la cosa giusta. Il riposo impostogli da Italiano nelle ultime partite probabilmente gli ha giovato. Imbecca con una verticale dolcissima Ragusa per il rigore che poi sblocca la partita. Da calcio da fermo sfiora il raddoppio con una punizione diretta all’incrocio da posizione defilata. Nella ripresa serve a Nzola la palla perfetta in area dopo aver trovato una profondità degna della sua miglior gamba. I suoi piedi, la sua concretezza, la sua forza fisica indirizzano indelebilmente la partita. Una delle sue migliori prestazioni in maglia bianca.

MORA – 7 Uomo ovunque nel primo tempo, con quelle due fasi svolte sempre con profitto ed esperienza, usando la testa per leggere i vari momenti del match. Lo trovi diverse volte sul fondo per mettere palla in mezzo, lo trovi nella propria area a murare situazioni complesse. Angelozzi ha fatto bene a non privarsene nel mercato di gennaio, ora occorre davvero tutta la sua intelligenza calcistica per tenere alto il livello di equilibrio di tutta la squadra.

RAGUSA – 7 Schierato ancora a destra, in quella che nemmeno è la sua mattonella preferita, non fa cose eccezionali ma quando accelera e può trovare profondità fa male alla difesa perugina, come nell’occasione del penalty guadagnato con astuzia. Una giocata determinante per il buon cielo del pomeriggio aquilotto. Deve lasciare il campo prima dell’ora di gioco, sente una fitta alla coscia dopo l’ennesimo scatto, speriamo non si tratti di nulla di grave.

GYASI – 8 Un gigante nella partita. Dal primo all’ultimo minuto svolge ogni compito con qualità ed efficacia, dà sempre una mano impressionante in chiave difensiva, difende un mare di palloni coi quali la squadra può distendersi. Forza fisica, baricentro relativamente basso, qualità tecniche e generosità ne fanno un osso duro per chiunque capiti dalle sue parti. In uno dei tanti duelli individuali vinti trova il pertugio che manda a vuoto Gyomber, per l’azione personale che porta al secondo penalty di giornata. Peccato per il giallo che gli farà saltare il recupero, la sua presenza sta diventando a poco a poco imprescindibile per la manovra offensiva aquilotta.

NZOLA – 7,5 Si vede che è ispirato ma che gli manca pochissimo, in tutto il primo tempo, per il guizzo vincente. Difende palla, a volte tarda a liberarsene rallentando un po’ l’azione, però è fisicamente presente, eccome. Quel guizzo, poi, gli riesce nel momento più importante del match, quella palla di Bartolomei chiedeva proprio quella traiettoria per imbucarsi imparabilmente in porta. Lui apre il mancino divinamente, per un altro gol da centravanti vero dopo quello di Crotone. Due gol simili, manovre studiate. Ah, se questa squadra avesse avuto un centravanti tale nella prima parte della stagione…

RICCI F. – 7 Entra intorno all’ora di gioco per sostituire Ragusa, ma sembra essere in campo da sempre. Ci prova da lontano inquadrando lo specchio della porta, si fionda sul dischetto chiedendo a Matteo la possibilità di metterla in buca. Risposta affermativa, e portiere spiazzato per il gol che chiude definitivamente il match. La squalifica di Gyasi e l’infortunio di Ragusa lo lanceranno dall’inizio martedì, contro la Cremonese.

GALABINOV – 6 Entra col giusto piglio, a volte perde palle banali, altre volte le difende con attenzione, usando il fisico e l’esperienza. Minuti utili per ritrovare una condizione accettabile.

DI GAUDIO – S.V. Una manciata di minuti, i primi minuti in maglia bianca. Potrebbe tornare molto presto utile, viste le imminenti assenze di Ragusa e di Gyasi.

Mister ITALIANO – 8,5 La palma del migliore, a questo giro, è tutta sua. Lo Spezia è diventato un disegno praticamente perfetto dopo quelle prime settimane di schizzi andati male. Settimana dopo settimana, mese dopo mese, la matita s’è fatta pennello e tutto ora è inciso in un quadro prezioso, riconoscibile da lontano. Inanella l’ennesimo risultato utile consecutive, 8 vittorie, 6 pareggi e quella incredibile sconfitta a Pisa negli ultimi mesi. Tre vittorie consecutive contro Crotone, Pordenone e Perugia, non squadre qualsiasi, ma ciò che più colpisce è la personalità e l’apparente semplicità con le quali porta a casa il bottino pieno nelle ultime due gare lontano da casa. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, il secondo posto a portata di mano, ma, al di la di come finirà il recupero martedì contro la Cremonese, l’alta classifica è decisamente accertata. Il messaggio al campionato lanciato. Scusate se è poco, dopo quell’inizio in cui tutto girava storto, in un mix di episodi e di colpe che avrebbero potuto condizionare una stagione intera. Neanche Bjelica, Di Carlo e Marino toccarono certe altitudini. La storia è li da scrivere, lasciamoli divertire, liberi di sbagliare e di stupire.

Arbitro AURELIANO – 7 La gara è semplice, ma non fa nulla per farla diventare più difficile. Gialli giusti, rigori altrettanto. Nulla da dire.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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