Il PAGELLONE di Crotone-Spezia – Quattro tenori per un'orchestra perfetta

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SCUFFET – 6,5 Inoperoso per tutto il corso del primo tempo, e scusate se è poco nella casa di un Crotone che veniva da quattro vittorie di fila. Deve compiere un unico intervento complicato andando a togliere dall’angolo un tiro cross velenoso da calcio di punizione, a metà della seconda frazione. Si dice che i grandi portieri si vedono anche da questo.

FERRER – 6,5 Sfortunato e ingenuo in occasione del falletto da rigore che ad inizio ripresa rimette il risultato sul binario del pareggio. Rigore molto dubbio anche considerando da dove parte il falletto. Per tutta la gara è bravo nelle due fasi, accompagna con buona lena l’azione di Ragusa ed è difficilmente superabile dietro, in quegli uno contro uno nei quali fa valere forza fisica ed intelligenza.

ERLIC – 7 Non fa girare Simy francobollandolo quando necessario, ha tempismo e centimetri giusti per farlo. All’occorrenza tampona anche su Messias e nella ripresa rende la vita complicatissima anche a Maxi Lopez. Sempre più giocatore importante, una spalla rassicurante per Capradossi.

CAPRADOSSI – 7,5 Il “Capra” è leader ormai conclamato di una retroguardia che pare sempre più di ferro. Come una mosca fastidiosissima non lascia mai la preda e giganteggia su qualunque lettura difensiva, che provenga da palla bassa o da palla alta. Se poi ci metti anche il fatto che ha piedi quasi da registra arretrato, beh.. potrebbe davvero trattarsi della stagione della consacrazione.

MARCHIZZA – 7 Tanto ordine dietro, tanta sostanza. Dà manforte ai due centrali quando è il momento di stringersi e non regalare profondità agli avanti avversari. Scende poco, ma quando lo fa non è mai farfallone ed anzi, serve a Nzola un assist al bacio, sulla corsa, con un sinistro forte e preciso sul quale l’attaccante aquilotto deve solo imprimere la giusta direzione. Un assist di grande qualità, una partita senza sbavature.

RICCI MATTEO – 7 Trova una maglia da titolare dopo l’infortunio e la ripresa che l’hanno tenuto ai margini nelle ultime settimane. Non sembra però essere passato del tempo dalle sue regie migliori. Detta i tempi, fa girare tutti intorno a lui giocando di prima e di seconda e, fattore importante, provando anche a fare il “Bartolomei” in fase di non possesso, davanti alla difesa. Un recupero importante, il suo. Non cala nella ripresa, e questo è un altro merito all’interno di una partita maiuscola.

MAGGIORE – 6,5 E’ costante, Giulio. Ha trovato quella continuità di rendimento che a volte gli si rimproverava di non trovare, gioca a due tocchi e sa fare legna con costanza, finalmente sorretto da un fisico cresciuto in maniera evidente negli ultimi mesi.

MORA – 7 Anche lui, come Matteo Ricci, ritrova campo e maglia da titolare dopo un periodo ai margini anche per l’infortunio. E’ giocatore ovunque, pare aver trovato tutto d’un colpo quella brillantezza fisica che gli è mancata nei mesi scorsi. Difende e attacca risultando prezioso per tutti, in diversi frangenti, talvolta è impreciso su qualche palla che brucia in area di rigore avversaria, ma poi trova una profondità pennellata a favore di Gyasi per l’azione che porta i tre punti. Un’illuminazione che spezza in due la difesa di casa. Negli ultimi minuti lavora con le “cattive”, con esperienza, per non regalare ritmo, spazi e palle giocabili alla mediana avversaria.

GYASI – 7,5 Nel primo tempo non fa cose trascendentali, ma ogni piccola cosa la fa con precisione chirurgica. Sfianca gli esterni avversari, fa girare palla, non ne perde mezza, e partecipa con lucidità all’azione che porta al gol di Nzola. Nella ripresa svolge con qualità lo stesso spartito, lavora egregiamente in pressione sugli avversari, fino a trovare la profondità giusta e l’assist perfetto per l’accorrente Ragusa che sigla il gol – vittoria.

RAGUSA – 7,5 Nel primo tempo recapita a centro area una quantità importante di palloni velenosi per la retroguardia casalinga, su uno di questi non ci arriva per un soffio Nzola, dopo un controllo e fuga nello stretto degni del miglior Ragusa. Avvia l’azione del vantaggio aquilotto spostando da destra a sinistra l’azione che poi porta Gyasi e Marchizza a dialogare con profitto per il gol di Nzola. Nella ripresa gioca divinamente nello stretto, si sposta centravanti con l’uscita dal campo dell’attaccante ex Trapani, e trova il gol da tre punti accarezzando nel migliore dei modi la palla recapitatagli da Gyasi a centro area. Un gol da centravanti vero, anche se non lo è. Questa è la strada giusta per tornare il giocatore determinante che era in questa categoria.

NZOLA – 7 A livelli normali vale già oltre il miglior Gudjohnsen. E’ vero, cicca nei primi minuti una palla invitante a centro area, cercando un tiro al volo ad alto coefficiente di difficoltà. Però è sempre sponda preziosa per i compagni, agisce con forza e rapidità, lavorando anche di fisico quando necessario. Mette in buca la palla del vantaggio con un sinistro al veleno, che ruba il tempo a Cordaz con una girata che fa sospirare di gioia i tifosi aquilotti: questi sono i gol che, a parte Ragusa, lo Spezia ha faticato tanto a trovare in questi mesi. Questi sono i gol che possono ribaltare un intero destino. Per oggi basta cosi, e non è poco.

RICCI FEDERICO – 6,5 Entra con il giusto piglio, cerca ripetutamente la conclusione verso la porta e corre tanto senza palla. Qualche taglio in area meriterebbe miglior sorte. Continua nella sua piccola, ma speriamo determinante crescita.

ACAMPORA – 6,5 Italiano preferisce il suo dinamismo a quello di Bartolomei per dare freschezza alla mediana aquilotta negli ultimi minuti. Lui lo ripaga gestendo al meglio il possesso palla, e mette insieme un’altro piccolo tassello che porta un pò tutti a pensare che si, stiamo ritrovando quel giocatore attestatosi nell’anonimato durante le ultime stagioni.

GALABINOV – S.V. Ultimi minuti nei quali fa perno per la squadra con giocate di ottima fattura non fini a se stesse.

Mister ITALIANO – 8 Questo è, probabilmente, lo Spezia migliore dall’inizio della stagione. I suoi ragazzi sono autori di una partita presso che perfetta nelle due fasi, che stupisce per continuità. Il Crotone ci capisce davvero poco, rimbalza contro una squadra compatta, che gioca a memoria, che sa nascondere palla e sa accelerare quando capisce che è il momento di far male. Una squadra corta ed ordinata, che non butta via una palla. Nzola ripaga la sua fiducia con un ottimo primo tempo, tutta la squadra suona musica di alta qualità ma sa anche stringersi e fare legna senza perdere mai il gusto del gioco, del fraseggio che manda in tilt gli avversari. Rilancia dal primo minuto Mora e Matteo Ricci, ed entrambi sono autori di una gara maiuscola. Toglie ogni briciolo di profondità ad attaccanti temibili in questo contesto, i due gol sono di ottima fattura e, soprattutto, la sua squadra non si demoralizza dopo un calcio di rigore assegnato ai padroni di casa che poteva cambiare le sorti di una gara fin li dominata in lungo e in largo. Si, questa è una vittoria d’acciaio, che significa molto, e che lascia dell’amaro solo pensando a dove potrebbe trovarsi oggi questa squadra se avesse potuto contare su un centravanti di livello nella prima parte della stagione. A fine partita è lui il volto sorridente di questa vittoria, gioisce e abbraccia tutti, gustando il miele di una vittoria che potrebbe segnare un crocevia determinante per le ambizioni di questa squadra.

Arbitro SERRA – 5 Ferrer è ingenuo, ma la sua leggera trattenuta inizia palesemente fuori area. Su Gyasi non è rigore, ma nemmeno giallo. Per il resto arbitra bene, ma le pecche descritte restano tali.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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