Il PAGELLONE della stagione – Il Centrocampo

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Ammari – 6  Dopo un lungo periodo di prova a Follo, lo staff tecnico aquilotto decide di puntare su di lui come vice Mastinu dietro le punte.
Anche per lui, come per altri protagonisti della stagione, pesava la spada di Damocle di un’integrità fisica condizionata da recenti infortuni; un affare nel mercato degli svincolati, anche perché a Latina non molto tempo fa fece intravedere numeri importanti, dribbling ubriacanti, imprevedibilità e buon tiro.
Le prime apparizioni in maglia bianca lasciano ben sperare, trova il gol, ne sfiora altri, ha caratteristiche diverse da Mastinu ed è stato un peccato non vederlo schierato anche in altri contesti tattici, dato che è l’unico giocatore “da contropiede” e da trasferta presente in rosa.
Inizia bene, dunque, poi cala fino a risultare inaspettatamente scolastico in molte giocate, finisce per non incidere e subisce, per giunta, un paio di fastidi muscolari che lo relegano in tribuna, e poi in panchina, nelle ultime settimane. Tende ad intristirsi, deve lavorare sulla testa.
Mette insieme 13 presenze, lasciando meno tracce di quante ne potevamo immaginare dopo le prime settimane.

Bolzoni – 6,5  Una scommessa di Andrissi e Gallo, dopo le ultime stagioni travagliate sotto il profilo degli infortuni; tra lo scetticismo generale viene preferito a Sciaudone, ma le qualità del giocatore non si discutono, i dubbi riguardano solo lo stato dell’integrità fisica del centrocampista scuola Inter.
Il tecnico aquilotto lavora molto sulla testa del giocatore, gli concede immediatamente fiducia centellinando il suo minutaggio in maniera crescente, lo piazza nel vivo del gioco, nella cabina di regia di un 4-3-1-2 in cui il “Bolzo” eccelle in interdizione davanti alla difesa mostrando l’intelligenza calcistica dei suoi migliori anni di carriera.
Non si prende eccessivi rischi palla al piede, e forse questo è un peccato perché la sua regia a tratti risulta un po’ “scolastica”, predica però tutto l’equilibrio del mondo ed è preziosissimo nella fase centrale del campionato, quando lo Spezia accelera stando attento a non scoprirsi dietro.
Cala nel finale di stagione, quando stanchezza e qualche acciacco  di lieve entità hanno la meglio; un dettaglio, questo, inevitabile, messo in preventivo dallo staff tecnico.
Si ripartirà anche da lui, e da questa sua ritrovata integrità fisica.

De Francesco – 6,5  Arrivato nel mercato di gennaio, lascia la Reggina e la fascia da capitano in Lega Pro per apportare un pò di freschezza al centrocampo aquilotto.
Il classe ’94, ex pezzo pregiato della Primavera laziale, trova per lunghe settimane solo spazio in panchina, fin quando i malanni fisici di Mastinu e di Ammari gli alzano improvvisamente il minutaggio.
Interno di centrocampo o dietro le punte, si destreggia con buona personalità ed ottimi fondamentali, tanto che, alla stregua di Augello, ai più resta un pò di amaro in bocca per non averlo visto con più frequenza e con un pò più di anticipo in campo.
Ha voglia, ha tecnica e probabilmente ancora buoni margini di miglioramento, sicuramente è un jolly di centrocampo che sa mettere anche quantità alle sue prestazioni; di questo si terrà conto nella composizione del centrocampo per la stagione che verrà, essendo per altro lui uno dei profili ideali del nuovo corso, un low cost di buone prospettive.

Juande – 6   La piazza lo riaccoglie a braccia aperte dopo il prestito in Spagna, il nuovo corso pare adatto a partire dai suoi piedi, dalla sua esperienza.
A lui sono legati i ricordi dello Spezia più bello degli ultimi anni, quello di Nenad Bjelica, ma non trova le stesse chiavi di allora nonostante i buoni propositi della vigilia e la stima di Gallo, che nei primi mesi però lo sacrifica in nome di una maggiore copertura “fisica” del centrocampo, preferendogli Bolzoni davanti alla difesa.
I veri problemi arrivano quando lascia l’Italia per tornare in Spagna a causa di impellenti problemi familiari, sono settimane lunghe, che paiono relegarlo inevitabilmente fuori dal progetto; non è cosi, però, perchè il mister gli concede fiducia nel momento in cui Bolzoni pare non averne più.
Tredici presenze per lui, il suo consueto calcio piacevole per gli occhi ed intriso di concretezza, vissuto però nel momento peggiore della squadra.
Una parentesi di ritorno durata poco più di un lampo.

Maggiore – 6,5  Il fante conferma le sue qualità tecniche e per essere un ’98 mastica a tratti la categoria come fosse un veterano.
Parte con qualche alto e basso, la luce di Pessina splende maggiormente nella mattonella di campo accanto alla sua, in inverno però cresce anche nella produzione offensiva, anche se non sempre va oltre la sufficienza ed in qualche circostanza manca il colpo, il guizzo, l’assist, la giocata personale che, al pari di Pessina, avrebbero potuto dare una spinta a tutta la squadra.
Troppo presto sono usciti allo scoperto i problemi riguardanti il rinnovo del suo contratto, questo forse l’ha distratto o, per altri motivi, lo ha relegato ad un ruolo più di secondo piano.
30 presenze alla fine sono un buon bottino, anche se non tutte da titolare.
Ha tutto per esplodere, per crescere ancora in personalità e convinzione, per regalarsi e regalare a tutti un salto di qualità; sarebbe bello, oltre che logico, farlo qua.

Mastinu – 7  Il centrocampista sardo risulta essere l'”Aquilotto reale” della stagione secondo gli sportivi, certamente la sua è una favola in ascesa nonostante un pò di scetticismo che ancora lo circonda.
Con il passaggio al 4-3-1-2 Gallo consegna a lui il compito di fungere da raccordo tra centrocampo e attacco sulla trequarti avversaria, compito che svolge con sempre maggiore scioltezza, dimostrando un salto di qualità quantomeno sotto il profilo della personalità rispetto all’anno scorso, quando il classe ’91 pagava anche lo scotto del doppio salto di categoria.
Colpi pregiati ed un mancino che fa parlare di sé fino a rizzare le antenne di numerosi club di categoria, il momento migliore dello Spezia coincide col suo stato di grazia, quando anche grazie a lui la “catena di sinistra” pare a tratti completamente imprendibile ed imprevedibile.
Un infortunio muscolare lo toglie dalla mischia con troppo anticipo.
Non è più giovanissimo, ma può crescere ancora, soprattutto dal punto di vista della continuità di rendimento, dettaglio sul quale compie ancora qualche passaggio a vuoto.
E’ senza dubbio uno dei migliori affari del nuovo corso societario intrapreso da un paio d’anni, anche lui potrà essere ancora prezioso  in campo, o in termini monetari.

Mora – 5  Tutti gli addetti ai lavori erano concordi nel reputare l’ex capitano della Spal, protagonista di due promozioni consecutive a Ferrara, un sicuro colpo di mercato da parte di Andrissi. Non è stato cosi.
Qualche problema di adattamento tattico, lui che veniva da due anni di 3-5-2, probabilmente anche un piccolo sbandamento mentale dovuto al cambio di categoria, cioè il ritorno in B dopo qualche mese da sogno nella serie superiore.
Fatto sta che il giocatore utilizzato fin da subito da Gallo appare immediatamente lontano parente di quel barbuto lottatore di qualità ammirato in maglia bianco blu.
Mette insieme, con qualche affanno, 15 presenze nel girone di ritorno e sarebbero state di più se non fosse incappato, nel suo mini-momento migliore, in una gomitata che il giudice sportivo ha punito con eccessiva severità, un dettaglio che non l’ha aiutato a “spingere” per un finale di campionato migliore.
Tutto da decifrare il suo futuro, però attenzione a non sparare sentenze su di lui: iniziare la preparazione e la stagione a Pontremoli potrebbe essere determinante per ritrovare il suo gioco e il vecchio smalto, qualità adorate in una piazza come questa.

Pessina – 7  Mezzo voto in meno per la sua scarsa efficacia in zona gol, dopo i 9 centri realizzati l’anno prima a Como; un dettaglio che pesa, anche se in qualche frangente ci va davvero vicinissimo ed è molto sfortunato.
Fabio Gallo, che in riva al lago l’ha allenato ed affinato tatticamente, l’ha voluto fortemente ed il centrocampista scuola Atalanta lo ripaga mettendo insieme 38 gettoni di presenza che lo rendono il centrocampista più utilizzato in stagione.
Sulle sue qualità tecniche nessuno discute, i suoi molteplici impegni tra campionato e Nazionali Under probabilmente lo privano di qualche grammo di brillantezza necessaria per eccellere in un campionato duro come questo, per altro mai assaggiato prima dal classe ’97.
Protagonista dei mesi migliori di quella “catena di sinistra” che a tratti ha divertito e dato sostanza, qualità e quantità che sono delle corde di questo ragazzo, prototipo del centrocampista moderno che ha bisogno probabilmente di mettere su ancora qualche muscolo.
La personalità non gli manca, sentiremo parlare ancora di lui nei prossimi anni, è in procinto di mettere le ali direzione Bergamo, Gasperini.

Vignali – 5,5  Non rispetta le previsioni della vigilia, quando in molti lo reputano ad un passo dal salto di qualità decisivo, a maggior ragione ritrovando il suo “mentore” degli anni della Primavera aquilotta.
Gallo gli dà fiducia all’interno di entrambi i moduli utilizzati ad inizio campionato, fisicamente ed atleticamente il giocatore c’è eccome, ma vive settimane di appannamento dal punto di vista tecnico, entrando in un vortice di prestazioni non all’altezza che consigliano la società a farlo partire in prestito, direzione Reggio Emilia in Lega Pro, per farlo giocare con maggiore serenità e continuità.
Su di lui qualcuno scommette ancora, mal che vada da lui potrebbe arrivare una buona plusvalenza in sede di mercato, essendo un prodotto della cantera aquilotta.
Materia per il nuovo D.S.

Giorgi, Acampora, Awua – S.V.  Citazione particolare la merita però il giovane centrocampista africano, che bagna il debutto stagionale con un gol di buona fattura contro la Pro Vercelli, al “Picco”.
Che sia di buon auspicio per il futuro, lui che ha buoni mezzi fisici e tecnici lasciati intravedere con ottima continuità anche in una delle recenti, e vittoriose, Primavere dell’Inter di Vecchi in cui risultava essere un punto fermo a centrocampo.
Qualità e quantità da affinare, grandi margini di miglioramento.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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