Il Commento – Si è rivisto il vero Spezia, o quasi..

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Chissà cosa starà pensando il malcapitato Cristian Bucchi, considerando che quando lo Spezia si imbatte lungo il suo cammino, la sua posizione sulla panchina sannita viene puntualmente e pesantemente messa in discussione.
Non era bastato il 3-1 dell’andata per far sì che venisse sollevato dall’incarico.
Allora l’esonero sembrava inevitabile, ma il tecnico riuscì in qualche modo ad incatenarsi alla panchina, riportando in auge le streghe a suon di risultati assolutamente convincenti.
Poi le due sconfitte consecutive, la contestazione di una piazza particolarmente esigente e, guarda caso, la sfida allo Spezia, ancora lo Spezia, che gli avrebbe permesso di riportare tutti dalla sua parte.
Il destino però ha voluto che si creasse uno perfetto e spietato dejavu che, a un girone di distanza, potrebbe questa volta costare molto caro a Bucchi.

Sul match del Vigorito, possiamo concordare con quanto detto da Marino nel post-partita, ossia che “si sia rivisto il vero Spezia“, anche se forse solo a tratti.
Solo a tratti perché, nel risultato finale, gli episodi hanno chiaramente giocato la loro grossa parte, e ringraziando il cielo a nostro favore.
E’ in quel lasso di tempo intorno all’ora di gioco che sta la chiave del match.
Sull’1-1 Coda fallisce il terzo calcio di rigore della stagione e dopo una manciata di minuti Da Cruz trafigge Montipò sotto la traversa al termine di una perfetta triangolazione con Okereke, recando conferma alla veridicità del celebre detto “gol sbagliato, gol subito“.
La destabilizzazione psicologica porterà poi all’ottavo autografo di Okereke in campionato, reso decisivo dal 2-3 di Armenteros negli sgoccioli di gara.

Si è detto a tratti anche perché, aldilà dell’episodio favorevole e di una retroguardia che continua a concedere troppo, la vittoria non è stata nel segno del bel gioco, asse portante della filosofia mariniana.
Ma probabilmente era questa la partita che era stata preparata e voluta dal tecnico.
Uno Spezia attendista, compatto, anche un po’ difensivista se vogliamo, racchiuso dietro la linea della palla in fase di non possesso, specie nel primo tempo.
Allo stesso tempo però, rapido, lucido, spietato e finalmente cinico in contropiede, arma decisiva nel successo di ieri (contropiede nel rigore procurato, contropiede nel gol di Da Cruz come nel gol di Okereke).

E’ vero, questo Spezia ci ha fatto ormai abituare troppo bene, ed è per questo che ci si aspetta sempre che pronti-via imposti la propria legge, il bel gioco, il proprio credo, per poi iniziare col passare dei minuti a creare occasioni.
Ma un po’ lo stato di forma psico-fisico non ottimale, un po’ il coefficiente di difficoltà della gara piuttosto elevato, hanno condotto mister Marino a tramare, astutamente, una prestazione di questo tipo.
Insomma uno Spezia meno spensierato e arrembante del solito, più cauto e guardingo.
In altre parole, meno bello ma più efficace.
Pertanto nulla da dire…

Leonardo Stefanelli
Leonardo Stefanelli
Nato a La Spezia e Diplomato al Liceo Classico Lorenzo Costa, sta frequentando la facoltà di Lettere Moderne presso l'Università di Genova. Dal 2017 collabora come redattore di SpeziaCalcioNews.

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