Il commento – Il social, la fede ed il senso della misura

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[ot-caption title=”Una pagina social – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/10/pagina-facebook-voglia-di-spezia.jpg”]

Una volta c’era il bar, la piazza, il circolo, si chiacchierava, si alzava la voce, ci si confrontava, ma tutto rimaneva lì, non diventava pubblico, non creava polemica.
Oggi invece il mondo è diventato social, un popolo che aumenta giorno dopo giorno diventando globale, una comunità in continua espansione.

Ormai se non sei social ti senti quasi tagliato fuori, non puoi sbirciare i fatti degli altri, non puoi sfogarti contro nessuno pubblicamente, non puoi sfruttare il fatto di poter scrivere ciò che vuoi, pensando di essere immune.

Proprio lo sfogo della frustrazione, in politica, nella vita di tutti i giorni, nello sport, costituisce la parte peggiore del social, la parte che rischia di più di sfociare nell’insulto personale, nella becera spazzatura.

E di oggi il comunicato dello Spezia che stigmatizza il comportamento di certi personaggi sul social facebook, arrivati sul profilo della società, ad augurare la morte a tesserati della stessa:

Lo Spezia Calcio, in merito alla costante escalation di gravissimi insulti gratuiti sulla propria pagina ufficiale di Facebook da parte di alcuni individui difficilmente descrivibili come tifosi, arrivati ad augurare addirittura la “morte” per i tesserati del Club, intende esprimere tutto il proprio disappunto per una situazione grottesca e ben lontana dai valori che la piazza spezzina incarna oltre che piena solidarietà ai tesserati oggetto di tali vili attacchi.
Ogni persona deve essere libera di poter esprimere la propria opinione, ma la libertà di pensiero e di espressione non deve mai oltrepassare il limite della civile comunicazione. La Società Spezia Calcio crede fermamente che i social network non debbano essere visti come una “zona franca” dove qualsiasi tipo di insulto possa esser scritto con aberrante leggerezza.
Il Club bianco sarà dunque costretto ad adire le vie legali qualora determinate situazioni dovessero ripresentarsi in futuro, perché un conto è la critica e la rabbia di chi ha una passione a tinte bianco Spezia nel proprio cuore, ma ben altro conto è la triste cattiveria senza senso di chi, forte della sicurezza delle proprie quattro mura, si permette di offendere senza ritegno, certo di rimanere impunito.

Questo il rischio del social, questa la dimensione della società chiamiamola moderna, quella dalla tastiera facile, quella che non rispetta niente e nessuno.

C’è da dire che questo brutto vezzo è legato ad una minoranza, che quelli che esagerano davvero sono una manciata, ma è da un po di tempo che persino esponenti della società vengono apostrofati in maniera inconcepibile.
Forse bisognerebbe ignorare, non dare importanza a certa feccia, ma sui social come nei rapporti tra individui in altri contesti, è giusto che ci siano dei limiti, che si provi a mettere un punto a questa deriva indecente.

Anche perché in questi casi non si parla di critica, ma di ben altro, non accettabile nello sport.

Siamo comunque alle porte di un probabile cambiamento epocale, con il passaggio dalla tessera del tifoso, alla gestione da parte delle società degli accessi allo Stadio, a quel punto si potrà decidere chi merita e chi no di entrare all’avvenimento sportivo.
Che sia da monito per chi pensa di poter scrivere ciò che vuole, a chi ha perso il senso della misura..

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

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