Dinnanzi all’ennesimo passaggio a vuoto contro una squadra non di certo irresistibile, più che soffermarsi sull’andamento della gara, in questo day after è forse opportuno fare un bilancio, interrogarsi su quali siano le concrete difficoltà di una squadra dall’identità assolutamente bipolare, capace di permettersi la voce grossa con le grandi, ma estremamente fragile con le medio-piccole.
La personalità fortemente contraddittoria di questo organico è dovuta alla sfortuna, alla poca determinazione, oppure è più semplicemente conseguenza di un limite insito nella squadra stessa?
Domande lecite, che è giusto porsi, ma a cui purtroppo è davvero difficile dare una risposta.
E ancora, continuando su questa linea, com’è possibile spiegare uno Spezia col sangue agli occhi di fronte ad un Empoli capolista e un altro Spezia che alla minima difficoltà si scioglie come neve al sole contro il Brescia? Penso al Brescia per cronologia, ma si potrebbe citare anche Ascoli, Ternana, Cesena.
Troppo ingiusto colpevolizzare esclusivamente il caso, potremmo pensare allora che forse in questa stagione lo Spezia abbia pagato a caro prezzo la mancanza, in situazioni di questo tipo, di un giocatore dalla forte personalità, capace di superarsi ed arrivare anche dove la squadra non ne è in grado.
Per essere più chiari, di fronte a squadre di questo genere, prevalentemente arroccate nella propria trequarti e concentrate sul non esporsi in maniera eccessiva, più che l’essere squadra, spesso risulta maggiormente decisiva l’individualità, il guizzo vincente, insomma la giocata che ti sbriglia la situazione quando gli spazi son chiusi. Proprio quella di cui, ahimè, gli aquilotti troppo spesso paiono orfani.
Bisogna comunque ammettere che qualcosa di più ci si aspettava dai 3 acquisti di Gennaio, perché salvo le 4 sinfonie di Gilardino assolutamente decisive, Mora e Palladino hanno mancato di incisività, facendo comunque, con il loro arrivo, alzare nettamente l’asticella verso l’obiettivo play-off.
Dispiace dunque dover rinunciare all’ennesima ghiottissima occasione di mettere concretamente il fiato sul collo a quelle sopra, anche perché una vittoria ieri, oltre a farci assaporare la salvezza matematica, ci avrebbe permesso di dare un senso di continuità ai due punti di Empoli e Frosinone, che avrebbero di certo avuto allora un’altra rilevanza.
Con la sconfitta rimediata ieri tra le mura amiche, un altro dato balza facile agli occhi: nelle ultime 8 lo Spezia ha gioito soltanto 1 volta al Picco, davvero troppo poco. Dov’è finita dunque la spietatezza casalinga del girone d’andata?!
Detto questo nulla è ancora compromesso, specie in Serie B con 6 partite si può arrivare ancora molto lontano, ciò che dispiace però è rischiare di concludere una stagione con dei rimpianti, vedersi costretti ad accontentarsi, considerando le potenzialità della squadra, di una salvezza tranquilla (seppure rimanga l’obiettivo dichiarato da Settembre a questa parte).
Sarebbe dunque un peccato chiudere la stagione con un senso di incompletezza, con ancora qualcosa da dire ad una classifica che per la corsa play-off ci ha aspettato finora e che pare continui a farlo. Non abbiamo più nulla da perdere, proviamoci, consapevoli che sarà molto complicato..
