Avrebbe probabilmente mentito, mister Marino, qualora alla vigilia avesse negato che quello appena trascorso fosse stato un mese travagliato e particolarmente rumoroso.
Invece si è scelta la via della sincerità: “E’ stato un mese davvero difficile“, ha confessato, “non tanto per le due sconfitte consecutive, quanto perché si è parlato soltanto di ricorsi e di vicende giudiziarie, soprattutto nel momento in cui uscivamo dal campo vincitori, e questo ci ha danneggiato molto perché il calcio fondamentalmente vive di entusiasmo“.
Parole forti, molto umane e del tutto comprensibili, che ci aiutano a delineare che razza di periodo infernale abbia vissuto la nostra società; dalla dirigenza ai giocatori, tutti quanti vittime di una pressione psicologica non da poco e rivelatasi peraltro ingiustificata.
Poi, in 3 giorni, improvvisamente il cielo all’orizzonte è tornato azzurro, limpidissimo, tant’è che tutte quelle nuvole grigie che, a suon di ricorsi, minacciavano il volo delle aquile sono state spazzate via.
Prima fuori dal campo, grazie all’esito positivo della sentenza che ha visto respingere i due ricorsi e poi anche sul campo, grazie alla splendida vittoria in rimonta di ieri sera.
Una partita particolare, che alla fine della prima frazione ci vedeva sotto nel risultato, rei di aver condotto 45′ a ritmi bassi e di aver concesso al gigante Djuric di saltare indisturbato in area piccola.
E’ seguita poi una ripresa di tutt’altro spessore, giocata con forza, poca lucidità, ma tanta tanta sostanza.
Gli spazi per trovare l’imbucata, fin da subito, parevano pochi, perché i granata, pur lasciando campo all’avanzata spezzina, si arroccavano nella propria trequarti, tutti dietro la linea della palla.
Se spazi non ce ne sono, importante è dunque sfruttare al meglio le palle inattive.
Ed è proprio così che lo Spezia trova il pari: batte Bartolomei, Galabinov raccoglie il cross, sponda su Mora che da due passi rovescia in rete. 1-1 all’ora di gioco.
Da lì in poi gli aquilotti arriveranno alla conclusione con continuità, peccando però in concretezza.
In particolare Galabinov, che getta al vento due ghiotte occasioni (specie la seconda, quando ritarda troppo nel calciare dopo esser stato smarcato dallo splendido inserimento di Vignali sulla destra).
Quando poi le speranze sembrano venire meno e sugli spalti del Picco inizia già ad avvertirsi la puzza di “occasione persa“, arriva al minuto 94 il gol vittoria di Capradossi, il quale certo non poteva coronare meglio il suo ritorno in campo dopo mesi.
Un gol che potrebbe davvero valere tanto nelle sorti del nostro campionato.
Anche se, a dire il vero, qualcosa già è valso.
Perché vincere sulla Salernitana significa innanzitutto ritrovare la zona play-off, che assolutamente ci compete con merito, e soprattutto significa lasciarsi del tutto alle spalle un mese “difficile” appunto, in cui, purtroppo, di tutto si è discusso fuor che di campo…
