“Un nuovo anno sta per iniziare, vogliamo continuare a vedervi lottare“.
Con queste parole, comparse sullo striscione esposto prima del fischio iniziale, la Ferrovia accoglieva il girone di ritorno.
Un solo imperativo: continuare lungo la via fino ad ora percorsa, quella della lotta e dell’attaccamento alla maglia, per riprendere il cammino laddove la sosta natalizia aveva costretto le aquile ad arrestare il proprio volo.
A posteriori, potremmo dunque costatare che le volontà dei tifosi siano state pienamente esaudite.
Stando alle parole di Marino, lo Spezia gioca “forse la miglior partita dell’anno“, schiacciando il Venezia sul piano del gioco e delle occasioni create, costringendo i lagunari a una gara incentrata esclusivamente sul contenere l’avanzata avversaria.
Il rammarico per non aver centrato il bottino pieno è certamente comprensibile, però è forse opportuno, almeno per quanto visto ieri sera, mettere da parte il dispiacere e complimentarsi con gli aquilotti per quanto dimostrato sul campo.
E’ stato uno Spezia agguerrito, prepotente, mai visto prima, capace ogni qual volta volesse di rendersi pericoloso arrivando ad imbucare la retroguardia veneta con facilità e frequenza.
A tutto ciò si aggiunge tanta tanta qualità, la base solida su cui da tempo verte l’ideologia di gioco del nostro tecnico Pasquale Marino, paladino del bel gioco, a cui si deve la piena maturità raggiunta dalla nostra squadra.
Peraltro, difficilmente capita che un tecnico arrivi ad elogiare la squadra avversaria.
Sono proprio le parole di Walter Zenga nel post-gara a sorprendere e a testimoniare quanto detto: “Vorrei fare i compimenti allo Spezia, avevamo preparato una sfida differente, ma non ci è riuscito praticamente nulla. Il potenziale offensivo dello Spezia è di categorie superiori“.
In effetti, il monday night di Serie B è stato fin da subito a senso unico.
La sintesi del match, può essere ottenuta analizzando le statistiche relative ai tiri verso la porta: 31 quelli dello Spezia, 4 quelli del Venezia.
Ancora una volta, dunque, le aquile raccolgono meno di quanto seminato, ormai una costante di questa stagione.
Probabilmente se quest’organico riuscisse a migliorare in cinismo, a maggio non saremmo a parlare di lottare per accedere ai play-off.
Perché è davvero soltanto questo lo step che manca per diventare grandi, un pizzico di lucidità sotto porta in più, per colmare quella buona dose di inesperienza che una squadra anagraficamente giovane come la nostra può permettersi di avere.
Non resta dunque che prendere con filosofia questo pareggio ed essere fortemente orgogliosi di questo Spezia, che giornata dopo giornata, dimostra di ambire ad alzare sempre più l‘asticella.
Dove Marino e i suoi possano arrivare, non ci è consentito saperlo.
Per il momento limitiamoci dunque a sostenere una squadra che, come ha commentato Da Cruz a fine gara “gioca palla a terra, si diverte e diverte il pubblico”.
E anche se nella prima gara del 2019 è mancata un po’ di concretezza, non possiamo negare che come esordio annuale assolutamente non c’è male.
Come la Ferrovia ha suggerito, avanti nella direzione intrapresa, continuando a lottare su tutti i campi della Serie B.
Per il resto, giocando a questo modo, prima o dopo i risultati non potranno che arrivare…
