[ot-caption title=”Pablo Granoche tra Montipò e Dickmann – Foto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2018/02/Granoche-1.jpg”]
Lo Spezia esce indenne dalla battaglia del Silvio Piola, raccogliendo un punto che, analizzando l’andamento della gara, diviene certamente conquistato, strappato dalle aquile con gli artigli.
E’ stato un botta e risposta, quasi fulmineo, tra Puscas e Forte, in una sfida, come del resto si preannunciava alla vigilia, molto fisica e giocata senza esclusioni di colpi.
A dire il vero, i primi 10 minuti di gara sono stati di parte aquilotta, una conclusione da fuori di Pessina deviata in angolo e un colpo di testa a sfiorare il palo di Granoche, sembravano buoni auspici per tornare a sbancare quel maledetto Piola.
Col passare dei minuti poi, la squadra ha perso campo, abbassandosi nettamente e soffrendo in particolare sulle fasce, specie a destra dove, ahimè, Dickmann si è dimostrato nella prima frazione una spina nel fianco.. E’ proprio da una sua ripartenza che nasce il vantaggio.
Ancora una volta però, sotto nel risultato, la squadra non si inginocchia, anzi a testa bassa riordina le idee, non si scompone e reagisce: ecco che il gol del pari targato Forte non tarda ad arrivare, l’entusiasmo dei piemontesi dura soltanto poco più di 10 minuti.
Nota di merito dunque per l’attaccante bianco Francesco Forte, non solo per aver rimesso in piedi il match del Piola, ma soprattutto perché, chiamato in causa in un momento difficile in chiave realizzativa per il nostro reparto d’attacco, ha risposto presente con una splendida girata sul secondo palo.
Meno positivo invece il diablo Granoche, a cui va comunque il merito di aver fatto la guerra per 80′ minuti.
Sulla trequarti Mastinu, come una lampadina ad intermittenza, va a sprazzi, sparendo dal campo per alcuni tratti del match, accendendosi improvvisamente in altri. Come detto, quando fa contatto, illumina il Silvio Piola eccome, facendolo tremare a pochi minuti dalla fine con una conclusione da fuori passante ancora una volta dal suo magico sinistro.
Nel complesso, sotto tono i tre moschettieri in mediana, che soffrono la fisicità e la foltezza del centrocampo avversario, trovandosi spesso a rincorrere in fase di ripiegamento. Dei tre il migliore è certamente Bolzoni, che da ex si prende una personale rivincita, facendo ricredere tutta Novara del suo stato di forma e delle sue qualità tecniche.
Bene ma non benissimo invece la difesa, che a differenza di altre circostanze, questa volta concede qualche occasione di troppo agli avversari, anche se questo, specie quando si va a giocare in trasferta, è tutto più che comprensibile.
Il passaggio al 3-5-2 con l’inserimento di Capelli garantisce ancora più compattezza e copertura, tant’è che di fatto spegne a tutti gli effetti la fase offensiva del Novara.
Peccato per il gol subito, forse qualcosa in più in marcatura si poteva fare..
Un altra giornata è stata dunque lasciata alle spalle e le aquile, passo dopo passo, si avvicinano sempre più alla fatidica quota 50, da raggiungere nel minor tempo possibile per togliersi quel peso di dosso chiamato salvezza e poter guardare oltre, perché questa squadra deve (e infondo anche vuole) ambire a qualcosa di più.
Venerdì sera al Picco, alle aquile sarà servita su un piatto d’argento la possibilità di tornare a volare in alto, perché tra un pareggio e l’altro, e la sosta, la vittoria in casa manca da circa due mesi, troppo tempo per gli standard a cui questi ragazzi ci hanno abituato.
E’ il momento di tornare a fare ciò che finora più ci ha contraddistinto, ovvero gioire nel nostro fortino..
