FOCUS – Va cosi, pensiamo a "muovere"..

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Chi, prima della gara con il Cittadella, pensava a un possibile pareggio, non faceva l’uccello del malaugurio.
Semplicemente teneva i piedi ancorati alla realtà di questo campionato.
Anzi, alla storia dello Spezia negli ultimi campionati, specie se si guarda al rientro dalla sosta.

Un discorso più che razionale pensando al livellamento di questo torneo, al suo equilibrio, al valore degli avversari e ai problemi, piccoli o grandi, che attanagliano i ragazzi di mister Italiano nonostante la buona striscia positiva ed una quadratura di fondo oramai conclamata.

Problemi legati essenzialmente alla fase realizzativa, alla mancanza fino a qui di un centravanti di categoria che ti avrebbe probabilmente permesso, nel primo tempo contro i veneti, come in altri contesti, di chiudere la partita a tempo debito, nel momento di massimo sforzo.
Centravanti che, probabilmente, avremo davvero al massimo nelle prossime settimane, quando Nzola avrà guadagnato un buon grado di efficienza atletica dopo aver giocato poco a Trapani negli ultimi tempi.
Su Galabinov, invece, è difficile fare previsioni di ogni genere, dal suo futuro minutaggio alla sua futura vena realizzativa, anche se l’operazione gli ha risolto a quanto pare il problema al ginocchio.

Qui, nel problema del centravanti, risiede evidentemente la colpa maggiore della società, nel non aver voluto fare uno “strappo” alla regola dei conti per un ruolo cosi decisivo, nell’essersi resi “schiavi” di quel contratto pesante fatto firmare a Galabinov due stagioni or sono.
Un acquisto sfortunato, inizialmente applaudito da tutti, ma che al momento non ha dato i frutti sperati.
Qui risiede il più grande peccato.
La scelta di Nzola lascia qualche incognita sulla reale efficacia in zona gol dell’ex Trapani, giocatore di talento, dalle grandi potenzialità fisiche, che tutti sperano possa davvero rappresentare un fattore nonostante un carattere particolare ed una serie B molto poco masticata fino a qui.

Il pareggio contro il Cittadella, squadra con nomi non altisonanti ma di grande levatura atletica, lascia come di consueto i bianchi in linea di “galleggiamento” tra paradiso ed inferno.
Un punto però importante, sul quale molti avrebbero messo la firma al termine di quei primi 45 minuti nei quali lo Spezia ha profuso parecchie energie alla ricerca di un 2-0 mai arrivato. Anzi.
Un punto importante anche alla luce del prossimo recupero contro la Cremonese.
Quella sarà la partita che, probabilmente, segnerà uno spartiacque dei reali obiettivi di questa squadra.

Per l’immediato futuro, poi, ci sarà da capire quale sarà il ruolo di Luca Mora e di Matteo Ricci, due giocatori che non sono scesi in campo neanche un minuto contro il Cittadella, nemmeno in un contesto nel quale i veneti hanno preso pieno possesso della mediana nella seconda parte di match.
Chissà che, in certe situazioni e contro determinati avversari, non sia più opportuno ricorrere a varianti tattiche in grado di sopperire ad una sofferenza più o meno evidente; vedi per esempio il ricorso ad un centrocampo a 5, capace di fare maggiore densità in certi momenti delle partite, tenendo due punte vicine in grado di sfruttare le ripartenze e tenere, contemporaneamente, squadra corta e difesa avversaria in guardia.
Dettagli più o meno importanti.

Il prossimo impegno a Crotone sarà di quelli severi, contro una squadra che veleggia da mesi nelle primissime posizioni.
Urge il recupero di Ragusa, di Bidaoui, di Mora e di Matteo Ricci, quattro giocatori che, dall’inizio o a partita in corso, possono essere determinanti sotto diversi punti di vista.
In attesa del centravanti, insomma, pensiamo a “muovere” la classifica con questa continuità, e poi, se proprio saremo in grado di sognare, “strappare” qualche vittoria in più.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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