FOCUS – Lo Spezia pensato a gennaio, non è esistito

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L’ennesima occasione sprecata tra le mura amiche contro il modesto Brescia di Boscaglia sancisce, probabilmente, la fine di un’illusione o, meglio, di un auspicio d’alta classifica che settimana dopo settimana nel girone di ritorno ha assunto sempre più crepe.

Dall’acquisto di Alberto Gilardino al rafforzamento dell’organico in sede di mercato invernale  con gli arrivi di due calibri pesanti per la categoria come Mora e Palladino, la società e la piazza contavano di avere tutte le carte in regola per puntare ad un piazzamento agevole nelle prime otto.
Per giunta, proprio in quel periodo la squadra di Gallo viveva un momento roseo a livello di risultati e di prestazioni, periodo grazie al quale la classifica tornò quasi improvvisamente a sorridere certificando la speranza che con i nuovi innesti ci sarebbe potuta essere la spinta decisiva per un ruolo da protagonisti in primavera.

Questa era la speranza, sebbene si nutrissero da subito alcuni dubbi sulle condizioni di salute di Gilardino, arrivato prima, e di Palladino.
Il rischio è stato comunque corso dagli uomini mercato della società, ed il risultato ad oggi è senza dubbio negativo; nessuno dei tre rinforzi sopra citati è riuscito a dare un’impronta o anche solo a giocare con normale regolarità, tra problemi fisici e tecnico – tattici, questi ultimi legati essenzialmente all’ex capitano della Spal.

E’ rimasto dunque sostanzialmente invariato lo Spezia pensato e costruito la scorsa estate, con quell’obiettivo salvezza aperto a mo’ di paracadute contro eventuali problemi di volo.
Certo, si dirà che pure lo Spezia pre-Gilardino, Palladino e Mora avrebbe potuto, come può tuttora, far meglio dell’attuale situazione di stallo in classifica, abitando almeno una di quelle seconde o terze file del cinema Play Off.

Il tempo delle responsabilità sia societarie che tecniche avverrà tra poco meno di due mesi, nel frattempo non resta che finire il campionato a testa possibilmente alta, senza escludere a priori perfino la possibilità di realizzare un filotto di vittorie tale da poter rimettere tutto in discussione verso l’alto.
Questa, però, ad oggi pare effettivamente un’ipotesi remota ragionando sul cammino di tutti questi mesi appena trascorsi, considerato lo scarso stato di grazia e le fragilità fisiche di un reparto offensivo che è stato il vero bocciato di questa stagione; il reparto senza il quale non ci si può inventare ali per volare, un reparto senza un leader.

Al tavolo del casinò di gennaio lo Spezia ha quindi rischiato, ha puntato con una mano tanto forte quanto labile, potenzialmente devastante ma densa di incognite, e la strada di fronte ora è sempre più corta per pensare di poter cambiare passo in maniera decisa.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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