Focus – Le prime ore in campo di mister Marino

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Divisa azzurra ed occhiali adatti a combattere il sole prepotente di luglio, camminata lenta, spalle larghe e piglio sicuro.
Le prime ore in campo di Pasquale Marino, nuovo tecnico aquilotto, si raccontano anche attraverso gesti, smorfie, pochi sorrisi e tanto ritmo, quello che sta caratterizzando fin da subito i suoi allenamenti con la palla.

Professore del calcio offensivo, ricercatore del bel gioco talvolta a discapito di quegli equilibri tattici che in passato, dopo la partenza di Nenad Bjelica, sono stati allo stesso tempo pregio e freno di questa squadra.
Pregio in quanto l’equilibrio tattico ha permesso pochi ruzzoloni ed una minima costanza di fondo, freno perché talvolta si è avuta chiara l’impressione di aver paura a coniugare il verbo “osare”. A lasciarci andare.

La scommessa di Guido Angelozzi, al suo ritorno sulla scrivania di via Melara, è proprio quella di ridare a questa piazza una squadra con nuova linfa, vitalità, talento ed idee necessarie per puntare con maggiore decisione gli ultimi 30 metri avversari.
Pasquale Marino, da questo punto di vista, è presso che una certezza; le sue squadre, in cadetteria come in massima serie, si sono spesso contraddistinte per un’accentuata produzione offensiva e per la ricerca costante della superiorità numerica sulle fasce laterali, zone di campo nelle quali sarà indispensabile avere gente di gamba che “vede” anche la porta, perchè la sua carriera racconta proprio questo.
Il suo tipo di calcio, racconta questo.

Tanto pallone nelle primissime sedute, qualche principio di gioco sul quale il tecnico siciliano sta battendo con decisione, tra cui la ricerca della profondità, il gioco di prima e lo sviluppo, appunto, della superiorità numerica in fase offensiva, con i terzini che in possesso palla devono mangiare il campo e diventare delle sorte di ali vecchio stampo.
Più di una volta De Col e Vignali si sono mostrati sorpresi di fronte a questa interpretazione tattica, e la motivazione è da ricercarsi in quanto spiegato sopra in riferimento a quella “prudenza” di fondo che ha caratterizzato l’atteggiamento tattico delle squadre post-Bjelica.

Tanto ritmo, dicevamo, la ricerca del gioco di prima per guadagnare tempi di gioco e prendere alle spalle la mediana avversaria negli ultimi trenta metri, principi che dovranno essere supportati da qualità, talento e gente di peso in area di rigore.
Stiamo tutti aspettando i botti, mentre scrutiamo mister Marino e guardiamo con simpatia al suo mirare costante verso la porta avversaria.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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