FOCUS – Coi piedi a terra e con un’idea meravigliosa

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La verità è che la prima giornata di campionato equivale giusto ad un raggio di sole, o ad un refolo di vento, rispetto ad un’intera stagione.
Poi, però, c’è la parte emotiva che ogni tifoso conserva in sé, e a quella possono bastare anche 90 minuti per farsi qualche idea suggestiva.

Lo Spezia di Cittadella no, non è una squadra dai due volti.
Ha vinto “da grande”, sapendo soffrire nella prima mezzora di sfuriata atletica dei padroni di casa e concedendo briciole in termini di occasioni da rete, per poi usare i 45 minuti del secondo tempo alla stregua del giardino di casa.

Due gol di bella fattura ad inizio ripresa, con tagli centrali degli esterni ad attaccare il cuore dell’area di rigore.
Un marchio di fabbrica preciso, questo, derivante dalla nuova gestione tecnica, dall’idea di calcio offensiva di mister Italiano.
Due gol lampo, la giusta cattiveria in area di rigore avversaria, una dote che lo scorso anno non sempre era all’ordine del giorno, al di la delle reti totalizzate a fine campionato; non è questo il dato che conta, contano i momenti, i gol e le situazioni che “uccidono” le partite.

Il reparto difensivo dei bianchi si è mostrato solido e collaudato, le tre gare ufficiali fin qui disputate non hanno evidenziato falle.
Terzi e Capradossi si conoscono ormai a memoria, le rispettive caratteristiche fanno bene le une all’altro.
Centrocampo e attacco, seppure ancora con qualche discontinuità, si muovono compatti come vuole il tecnico aquilotto, in un contesto di sviluppo tattico del 4-3-3 assai differente rispetto alla gestione precedente.

Federico Ricci è ispirato dalla prima amichevole stagionale, ed appare davvero come quel giocatore ammirato nelle scorse stagioni prima dell’annata con luci ed ombre a Benevento; carattere, corsa, dribbling secco, facilità di tiro e abilità in zona gol.
Poi c’è Andrey Galabinov, che dopo la scorsa stagione tribolata tra campo, infermeria, tribuna e panchina, sembra mentalmente più partecipe, “dentro” il progetto, con un tecnico che probabilmente sta toccando le giuste corde dell’orgoglio dell’attaccante bulgaro.

Un giocatore, l’ex Genoa, che con la giusta testa ed il supporto di una buona condizione atletica può davvero costituire un’arma preziosa in questa categoria, indipendentemente dal numero di reti che saprà realizzare.

In attesa di scoprire un giocattolo che pare bellissimo come Buffonge, dell’ambientamento di Delano e del pieno recupero di Bidaoui, godendo di un Gyasi che con i suoi pregi e i suoi difetti resta comunque una certezza dovunque lo si metta, non resta che aspettare l’ultimo colpo di mercato da parte di Guido Angelozzi.
Senza trascurare il fatto che, probabilmente, a centrocampo senza De Francesco e senza Crimi, con un Acampora che pare tutt’altro che una certezza, qualcosa forse andrà fatto, considerando le insidie di una stagione lunga e logorante.

Il dirigente siciliano ha il fiuto di un cane da tartufo, sa che questo potrebbe rivelarsi un campionato ancor più incerto rispetto al solito, un campionato privo di società dal grande blasone, con diverse formazioni top guidate da tecnici che hanno ancora molto da dimostrare.
No, il D.G. non lascerà nulla di intentato, al fine di apportare l’ultimo carico potenziale di gol e di qualità.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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