FOCUS – Ci fermiamo, nel frattempo rivedetevi un po’ di questo Spezia..

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Proviamo a denti stretti a parlare di calcio giocato, in questi giorni frenetici di emergenza sanitaria.
Anche il calcio si ferma, non ci sono zone franche o zone verdi, questa volta non vige l’istituzionale “the show must go on“.

Lo Spezia subisce a Castellamare la prima, vera battuta d’arresto dopo più di tre mesi passati con l’acceleratore pigiato, la prima vera prestazione negativa, dato che quella di Benevento è una sconfitta da trattare a parte, della quale non si poteva certo constatare una prestazione sotto tono. Anzi.
Un discorso importante, sebbene non debba rappresentare la giustificazione a questa frenata, merita il discorso riguardante i campi in sintetico puro.
Come a Trapani, anche in terra campana lo Spezia trova difficoltà alla stregua delle formazioni che di volta in volta vanno a giocare contro le squadre di Castori e di Caserta.
Misure strette, rimbalzi totalmente diversi, velocità della palla differente, un tipo di calcio non esattamente nelle corde di chi è abituato a giocare, a memoria e palla a terra, su terreni in erba naturale.

Detto ciò, il vero aspetto negativo sta nell’occasione non colta, visti i risultati del sabato.
Le sconfitte di Cittadella e Salernitana, ma soprattutto del Frosinone, dovevano innalzare il livello di tensione positiva, creare massima attenzione ai particolari, oltre che ingolosire grande concretezza davanti.
Gli uomini di Italiano incappano invece in qualche errore di gioventù, oltre a trovare le difficoltà sopra citate.
I calci piazzati sono la vera arma dei campani, qui la difesa aquilotta ha mostrato la vera pecca, una pecca più mentale che tattica, dato che il reparto non è incappato in evidenti errori di posizionamento quanto di ingenui errori singoli negli uno contro uno creatisi.
La rapidità degli avversari ha fatto il resto, al cospetto di una difesa, la nostra, che può essere messa talvolta in difficoltà sotto questo aspetto. Come tutte.

Serve a poco pensare che, una volta trasformato il rigore di Matteo Ricci, le aquile parevano in totale predominio del campo, con l’inerzia completamente in mano e tanto tempo ancora da giocare.
Maggiore ha avuto la palla del 2-2, ma Provedel con un autentico miracolo ha detto no.
In quel frangente, i bianchi stavano attaccando in massa e avrebbero potuto perfino ribaltarla. Ribaltarla ancora una volta come nel recente passato.
E’ bastato però quel miracolo, ed un contropiede successivo, per decretare questo stop e la parola fine ad un incontro “sporco”, somigliante per caratteristiche del campo e degli avversari ad una feroce partita di Lega Pro.

Quando il governo lo permetterà, presumibilmente dal 4 aprile, si ripartirà da questo beffardo quinto posto, dopo aver scontato un calendario assolutamente negativo e con la prospettiva di affrontare due squadre come Empoli e Chievo che, in queste settimane, potranno rigenerarsi con la cura dei rispettivi nuovi tecnici.
Ma vedremo come verranno programmati i recuperi.
Lo Spezia non dovrà perdere il filo logico del suo calcio, dovrà tornare a giocare in fiducia e, se sarà Spezia – Pisa alla ripresa, beh, ci potrà essere anche un grande contorno di pubblico per spingere la volata ad una calda primavera.

Ora, però, pensiamo a tornare il prima possibile alla normalità.
In queste settimane senza calcio andate a rivedervi qualche partita, qualche immagine del meraviglioso Spezia targato 2020.
Fate brillare ancora gli occhi.


Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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