[ot-caption title=”Leandro Chichizola – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/07/Chichizola.jpg”]
L’abbraccio c’è stato, dal suo arrivo allo Store fino al passo d’uscita per andare chissà dove, da piazzetta del bastione in poi.
Bimbi, ragazzi, adulti, tutti a salutare chi per tre anni ha difeso con classe, eleganza, e con un comportamento sempre esemplare la porta aquilotta, fino a diventare uno dei portieri con più presenze in questo club.
Roba da non crederci, quando arrivò in riva al golfo da un altro continente nella mentalità, però, un po’ italiana come l’Argentina.
Non tornerà li, Chichi, il mirino è puntato sulla serie A italiana. La nuova sfida è tutta li. Non può e non vuole più aspettare.
In una conferenza stampa improvvisata all’interno dello Store, il suo sguardo era perennemente emozionato, la voce flebile, i ricordi limpidi e sussurrati. Gelosamente condivisi.
Ricordi di Tim Cup eroiche, di prestazioni personali esagerate, di rimorsi per qualche calo di troppo in campionato ed un unico grande dispiacere, quello della serie A mancata.
Un cruccio, per lui che dice di sentirsi un po’ spezzino; tre anni davanti alla Ferrovia ti lasciano un segno, anche se non è la Ferrovia di un tempo, anche se non è lo stadio di un tempo.
Quelle parole sussurrate, il suo elogio per il calore della gente di qui, sono il suo modo di dire “grazie”, anche se, un po’ più grande del suo, è il nostro grazie per lui.
Non sono mai mancati i grandi portieri in questa piazza, neanche nei momenti di vacche magre; Chichi resterà per sempre un po’ speciale, un po’ diverso.
Sicuramente indimenticabile.
