Amarcord – Mandorlini: la città sognava e lui lo sapeva..

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Negli anni dello Spezia di Mandorlini, si racconta, perfino le nonne hanno messo piede al “Picco”.

Quel coro di un’intero stadio “E Mandorlini non lo sa che questa squadra fa sognare la città..” ancora riecheggia e rimbomba nelle stanze dei ricordi di ognuno; una canzoncina divenuta quasi come una di quelle filastrocche che hanno il compito ed il potere di divertire e rassicurare.
Lui però lo sapeva, lo sapeva benissimo che i sogni di una città intera spingevano i suoi ragazzi, a loro volta sospinti da una passione cresciuta senza controllo mese dopo mese, come gli amori più belli, quelli che vivono costantemente del fuoco.

Mandorlini e la piazza si sono amati in quel periodo di ingresso negli anni 2000, tempo nel quale lo spezzino è tornato in massa allo stadio dopo almeno un decennio di singhiozzo, assenze e nasi turati, contornato da società farlocche e risultati sportivi non eclatanti.
Con lui la città ha sognato sul serio, in ogni via sventolava del bianco e si parlava delle aquile, di quelle vittorie costanti in terra toscana, del campionato dei record in C2, del testa a testa col Livorno di Igor Protti che ancora oggi ha contorni amarissimi. Play Off persi, uno probabilmente scippato, che ha messo fine a quel gruppo chiamato “degli invincibili” dopo anni straordinari. A cui è mancato poco perché divenissero trionfali.

Andrea Mandorlini salutò tutti per una panchina di serie B, il Vicenza, non senza polemiche, perché il grande calcio si era accorto di lui e lui non poteva aspettare, al punto che ci mise poco a farsi andare stretta anche la serie cadetta; tanta serie A per lui negli anni seguenti ed un ritorno sfiorato, sulla panchina aquilotta, in almeno un paio di occasioni.
Una stretta di mano con Gabriele Volpi che non si concretizza perché c’è il Verona a proporre argomenti più allettanti.

Tornerà, sabato, per la prima volta al “Picco” da avversario, sulla panchina della Cremonese che si affida a lui dopo Tesser per tirarsi fuori dalle sabbie mobili di una classifica divenuta amara e pure un po’ pericolosa per i grigio-rossi.
Gli occhi di tutti lo cercheranno, il pomeriggio godrà di un motivo d’interesse in più se è vero che il calcio si ciba anche d’emozione, anche se la partita con i lombardi non può essere sottovalutata, per strappare magari i punti per la salvezza anticipata.

Un mister comunque controverso, non amato da tutti per la sua spregiudicatezza, ma che ha segnato un’epoca, cuore e testa si scontreranno ancora al Picco, specie per chi lo ha apprezzato ed ammirato.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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