[ot-caption title=”I tifosi spezzini nella Curva dello Stadio Provinciale di Trapani” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/12/TIFOSI-A-TRAPANI.jpg”]
Si stanno placando lentamente le schermaglie via web tra tifosi spezzini e trapanesi sul “caso” Terlizzi che ha ulteriormente acuito una rivalità sciocca e senza senso.
Alla nostra redazione continuano ad arrivare messaggi di tifosi del Trapani, “arrabbiati” per il trattamento riservato al loro calciatore, anche su questa testata.
Auspicabile a questo punto, mettere un freno alla questione, fermo restando però, che ci sono fatti e comportamenti stigmatizzati da parte trapanese, a fronte di comportamenti che mal si addicono con l’etica sportiva.
Nel corso di questi anni, dalla prima trasferta in terra siciliana nel campionato 2011-12 che fece “iniziare” questa diatriba tra le tifoserie, si sono puntualmente rinnovati fatti spiacevoli ai danni dei tifosi spezzini.
Il problema è che spesso si confonde lo sfotto ed il coro all’interno dello Stadio come “giustificante” per successivi comportamenti che esulano dalla normale rivalità.
Quindi, premesso che personalmente ritengo che la rivalità tra due tifoserie tanto distanti come cultura e passato calcistico, non abbia alcuna ragione di esistere, aggiungo solo qualche riga sulla vicenda, per non tornarci più.
Il calciatore Christian Terlizzi, come molti altri nel panorama calcistico italiano, in tutti i campionati, ha amici e nemici, ha fatto delle scelte nella sua carriera, avendone pieno diritto e possibilità, ma delle quali si deve assumere piena responsabilità.
Il fenomeno calcio, specie nel nostro paese, vive di passioni viscerali, di quotidianità mediatica, di sfottò e di accanimento.
Il professionista che fa parte, per sua fortuna, di questo circo mediatico, ha diritti e doveri, ma deve attuare determinati comportamenti, specie se questi vengono esternati in pubblico.
Detto questo, e sorvolando sulla “bugia” legata alla fine indecorosa dei pantaloncini regalati ai tifosi spezzini l’anno passato, Terlizzi non può e non deve permettersi certi comportamenti, anche se provocato ed insultato.
Anche perché abbiamo assistito a “persecuzioni” ben peggiori verso alcuni calciatori anche più famosi del Terlizzi, insultati a mal parole da interi Stadi, da migliaia di persone, ma che hanno evitato qualsiasi manifestazione di insofferenza.
Il Terlizzi, a casa sua peraltro, può essere stato beccato da una sessantina di persone al massimo.
Questa la base sulla quale ragionare, e nemmeno la rivalità tra le tifoseria, giustifica un tale comportamento da parte del calciatore.
Le scuse di Terlizzi sono state un atto positivo in questo contesto e rivalutano il calciatore, peccato solo che abbia troppo calcato la mano sui “motivi” che lo hanno indotto a tali comportamenti, molti dei quali inventati di sana pianta.
La giustizia sportiva ha sorvolato, nessuno ha visto, le telecamere ormai erano spente, altrimenti ci sarebbero stati strascichi a livello di squalifica per il calciatore.
L’allenatore del Torino Ventura ha preso multa e squalifica per una giornata, giusto per un gesto simile rivolto ad un tifoso della sua squadra, a testimonianza di come troppo spesso l’esasperazione del nostro calcio, porti a reazioni spropositate.
Ripetiamo, dalla diatriba tra le due tifoserie, va scorporato l’episodio Terlizzi che, da professionista esperto, deve imparare a limitare certi comportamenti.
Per quanto riguarda la rivalità tra spezzini e trapanesi, ognuno guardi a casa sua, e chi è senza peccato scagli la prima pietra, basta che non lo faccia allo Stadio, è segno di viltà.