[ot-caption title=”Bjelica e Grazzini sorridenti – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/08/Bjelica-e-Grazzini.jpg”]
E’ bene precisarlo subito, con chiarezza, gli esoneri non ci sono mai piaciuti, per tutta una serie di motivi, non ultimo quelli statistici: basta andare a sfogliare qualche almanacco.
La tiritera è sempre la solita: non si possono cambiare 25 giocatori, sostituiamo colui che li allena e li sistema sul campo, per vedere se cambia il vento.
Nel caso di Nenad Bjelica, questo assioma sembra veramente portato alle estreme conseguenze, soprattutto pensando al lavoro fatto dal croato nella scorsa annata e le premesse di quest’estate.
Senza strafare d’accordo, ma mostrando una buona costanza e solidità, la squadra di Bjelica si era portata al primo posto in classifica, durante il primo tempo di Cesena, l’apice di un percorso che sembrava riservare tante luci e poche ombre.
E’ bastato un gol sciocco, preso nel finale di tempo, per rovinare tutto il castello e far sprofondare la squadra in un abisso incredibile, imprevedibile e sconcertante.
Nulla che non sia stato già stato visto e rivisto nel calcio, sia chiaro, ma sono bastate una manciata di partite per cambiare giudizi sul gruppo, sui singoli e sull’allenatore.
Quale sia la componente più importante in questa metamorfosi, non ci spingiamo a volerla ipotizzare a tutti i costi, ma che questa squadra sia stata sopravvalutata nella forza mentale e caratteriale, pare perlomeno un indizio molto forte.
Un gruppo capace di raggiungere livelli molto alti quando gioca con la giusta tranquillità ed autostima, ma anche di implodere su se stesso quando le avversità delle gare non sono dalla sua parte, le ultime tre prestazioni ne rappresentano lo specchio più fedele.
Detto dell’ineluttabilità, o presunta tale, di una mossa che deve rappresentare la scossa per il futuro, ora si apre un vero e proprio bivio tecnico, strategico e dirigenziale.
Normale chiedersi a questo punto se il Progetto Damir Miskovic proseguirà e se soprattutto il massimo dirigente del Rijeka rimarrà il consigliere di riferimento dell’area tecnica, oppure considererà ridimensionata la sua posizione con l’addio di Bjelica.
Il comunicato di metà settimana, firmato proprio Damir Miskovic, è sembrata infatti più una forzatura dello stesso dirigente che ha parlato espressamente di Progetto Triennale destinato a proseguire, che una vera e propria manifestazione di continuità che in effetti poi non ha trovato conferme nell’esonero odierno.
Sarà problema di attualità in questi giorni di scelte, da ben ponderare, ma anche non facili, vista la non particolare vastità di tecnici disponibili, per proseguire il lavoro di Bjelica da un lato e di caratura per la categoria, dall’altro.
Quanto sulla scelta influirà lo stesso Miskovic o i vari Grazzini, Fusco, Micheli e Vinazzani che rappresentano il nucleo operativo attuale della sede del Ferdeghini?
Chi farà le scelte nel mercato di gennaio?
Sarà un mese e mezzo di fuoco che dovrà dirci chi prenderà lo scettro del comando e chi eventualmente si defilerà, fermo restando che il nuovo tecnico dovrà “gioco forza” invertire in fretta la tendenza, perché al momento la zona calda della classifica è vicina e può diventare un problema non da poco risollevarsi.
Tutto molto complicato, quando sembrava che finalmente i conti iniziassero a tornare e si fosse in presenza di un progetto solido e condiviso a tutti i livelli societari.
Ma il calcio è così, in poche settimane può cambiare il verso della classifica e si può passare da Condottiero a Capro espiatorio, da insostituibile a responsabile.
Buona fortuna Nenad, buona fortuna Spezia…
