Il confronto – Situm ed Insigne: lo spezzino inventa di più, anche se è poco efficace

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[ot-caption title=”Situm, Insigne e Arini – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/10/Situm-Insigne-e-Arini.jpg”]

Mario Situm e Roberto Insigne sono i giocatori più estrosi delle rispettive rose. Qualità  tecniche oltre la media e giocate capaci di far saltare gli equilibri: analizziamo le loro prestazioni nella partita del “Picco“.

Il numero 20 irpino viene schierato da Tesser a sostegno di Trotta, col compito di muoversi tra le linee alla caccia di palloni giocabili per innescare lo stesso Trotta o premiare gli inserimenti da dietro di Arini e Gavazzi.
Il risultato a nostro avviso viene raggiunto solo in parte.
L’attaccante ė effettivamente bravo a muoversi tra il centrocampo e la difesa aquilotta, viene spesso cercato dai compagni e riesce in più di un’occasione a girarsi e puntare verso l’area.
Manca però lo spunto decisivo, quel famoso ultimo passaggio illuminante in grado di far cambiare marcia a tutta la manovra.
Il buon tocco di palla e la rapidità nello stretto ricordano sicuramente le movenze del fratello Lorenzo, ma indubbiamente Roberto quest’oggi è apparso troppo deficitario e superficiale nella parte conclusiva delle sue, pur interessanti, transizioni offensive: non a caso Tesser, forte anche del provvisorio vantaggio maturato, ha deciso di rinunciare a lui per la seconda frazione.

Cambiamo versante e vediamo come si è comportato Mario Situm, l’unico giocatore dello Spezia in grado di creare superiorità numerica nell’uno contro uno.
Schierato largo a sinistra, come ormai abitudine nelle partire casalinghe, Mario cerca sempre di tagliare il campo verso il centro in modo da avere la palla sul suo piede (il destro) per cercare sia il passaggio filtrante o direttamente il tiro in porta.
Contro l’Avellino, le sue classiche folate, potenza e doppio passo, hanno entusiasmato il pubblico, ma anche a lui quest’oggi ė mancata la scintilla decisiva. In più di un’occasione il numero 18 si è ben liberato, ma giunto al limite dell’area ha preferito appoggiare all’accorrente Milos quando avrebbe potuto provare la conclusione a rete.
L’apporto di Situm ė sicuramente positivo per temperamento, corsa e movimenti con e senza palla, da migliorare (discorso che si può estendere comunque a tutta la squadra) l’incisività negli ultimi venticinque metri di campo.

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