[ot-caption title=”Catellani trattenuto da un difensore – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/11/Palla-in-area-di-rigore.jpg”]
Terzo pareggio consecutivo dopo la pesante sconfitta di Cesena.
Proprio quando era il momento di accelerare o di tenere il buon ritmo raggiunto, lo Spezia frena. Attenzione però, frena, non “frana”.
Ripensando agli ultimi tre incontri impattati sul pari, l’unica prestazione realmente negativa è quella di ieri contro l’Entella.
Buona parte della tifoseria, da ieri, è ufficialmente in fermento, quasi spazientita, incredula, arrabbiata per altri due punti forse persi, forse no.
Prima però di sparare sentenze inutili e pesanti a tutti i livelli, cerchiamo di capire il momento in ogni suo dettaglio e di non vedere solo il “nero” che adesso il momento ci evidenzia:
Tra le pecche di questa squadra, quella che è saltata più all’occhio nelle ultime settimane è la mancanza di cinismo la davanti.
Di questo parlavamo fino a 24 ore fa, su questo, quasi tutti erano d’accordo.
Segno che la squadra crea, gioca, impone. Eccezion fatta per la partita di ieri, che a dire il vero corrisponde alla prima vera prestazione negativa dall’inizio del campionato, quella in cui hai creato meno e hai avuto minore intensità di gioco.
Ma in generale, fino a ieri, è mancato cinismo, è mancato l’episodio che ti va a girare il match e ti spiana la strada nei momenti di minor brillantezza fisico e atletica, come questo che stiamo attraversando.
Di conseguenza, si crea sfiducia, sfiducia in campo e sfiducia sugli spalti; un aspetto, questo, di natura mentale che è quanto di più negativo possa colpire una qualunque squadra, di qualunque sport.
Manca una scintilla positiva a questo gruppo, tralasciando tutti i discorsi tattici e relativi ai singoli nei quali davvero ognuno può sbizzarrirsi nel dire la sua e in cui probabilmente anche il mister potrà dare qualcosa in più in futuro.
Ma nella ricerca dell’episodio positivo, chissà fino a dove arrivano davvero le nostre colpe, o se anche il fato ci sta mettendo del suo come avviene ciclicamente all’interno di un campionato, smascherando più del dovuto i difetti di una squadra.
Questo è un campionato che da sempre è rivestito di equilibrio e di indecifrabilità, ma soprattutto, è un campionato in cui ogni squadra vive di “momenti” positivi e meno positivi, dovuti a molteplici aspetti.
Ridurre al minimo il periodo di minor fortuna e brillantezza è già di per sé una vittoria, e questo dovrà essere l’obiettivo della settimana che inizia e che ci porterà alla trasferta di Trapani.
Una scintilla, basta una scintilla per girare tutto.
C’è poi un aspetto di cui forse tutti dovremo prendere coscienza: Bjelica ha sotto mano una buona macchina, probabilmente anche molto buona, ma non tale da strappare tre punti anche nei periodi più difficili.
Non siamo una macchina invincibile, anche se siamo una macchina che certamente ha tutto per andare veloce.
Niente però ci è “dovuto” e tutto è da conquistare con i denti.
Stringiamoci tutti intorno ai ragazzi e al mister, finché non ci sarà nulla di compromesso.
Perché poi sarà fin troppo facile ri-salire sul carro che va veloce.
Quando si rallenta, non si distrugge. Si ripara e si riparte.
